Bruxelles – La Commissione europea questa mattina sembrava essere sotto assedio, l’ingresso al palazzo Berlaymont era impedito da un recinto di cavalli di frisia (con filo spinato) e cordoni di poliziotti. A Bruxelles era in corso una manifestazione di attivisti contro la guerra che accusavano l’esecutivo comunitario di finanziare l’industria delle armi. Poche decine di persone ma che son riuscite a mandare in tilt l’intera Commissione. “L’unione europea per la prima nella sua storia volta vuole finanziare l’industria delle armi e miliardi di euro potrebbero finire nelle mani dei aziende per lo sviluppo di nuove armi”, accusavano i dimostranti in un volantino. Il motivo della manifestazione era la conferenza annuale dell’Agenzia di Difesa Europea dove “lobbisti dell’industria delle armi e politici europei si stanno incontrando a porte chiuse”, accusavano i manifestanti preoccupati per il fatto che Bruxelles potrebbe presto sovvenzionare aziende come “Patria, Airbus e Kraus Maffei che stanno trasformando la guerra in profitto”.
“Non si tratta di finanziare l’industria delle armi, si parla di facilitare la cooperazione tra gli Stati per sviluppare capacità comuni di Difesa”, ha dichiarato la portavoce della Commissione Lucia Caudet, secondo cui l’Unione europea “per la prima volta finanzierà la ricerca in materia di Difesa, per avere tecnologie comuni”, e intende farlo con “25 milioni di euro nel bilancio 2017”, ma non “con diversi miliardi come affermano i manifestanti, non ci sono altre proposte al di là di quella per l’anno prossimo”. La ricerca “servirà a finanziare tecnologie più che prodotti”, e la voce di bilancio dedicata deve ancora essere approvata da Consiglio Ue e Parlamento europeo, ha concluso la portavoce specificando che “solo quando il bilancio sarà adottato specificheremo la governance di questi fondi, come saranno finanziati i progetti, chi deciderà e tutto il resto”.