Bruxelles – Non si può continuare a contare solo sugli Stati Uniti: l’Europa deve assicurarsi da sola la propria difesa puntando alla creazione di un esercito europeo. Mentre l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue Federica Mogherini ripete instancabile che il lavoro in corso per una difesa comune non ha nulla a che vedere con un esercito europeo, a rompere gli schemi ci pensa il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. “Gli americani, che ringraziamo molto, non guarderanno alla sicurezza dell’Europa per sempre. Dobbiamo farlo da soli. Ecco perché abbiamo bisogno di un nuovo approccio alla comunità europea della Difesa, con l’obiettivo a lungo termine della creazione di un esercito europeo”, ha dichiarato Juncker durante un discorso alla fondazione Konrad Adenauer a Berlino.
Una valutazione, ha assicurato il presidente della Commissione, che non ha nulla a che vedere con la vittoria elettorale di Donald Trump e con la sua riluttanza ad aiutare gli alleati Nato. “Abbiamo bisogno di un nuovo modo per organizzare la difesa europea”, ha insistito Juncker ricordando quando nel 1954 la Francia rigettò la Comunità europea di Difesa. “Abbiamo bisogno di quella comunità ora”, ha insistito Juncker, secondo cui “dobbiamo dimenticare il prima possibile la convinzione ampiamente diffusa che gli americani assicureranno sempre che gli europei siano sicuri”. Quella di una difesa Ue che preveda anche un esercito comune, secondo il presidente della Commissione “è la direzione in cui stiamo già andando anche se molti europei non ne sono ancora consapevoli”. La sicurezza, ha ricordato, “è multidimensionale in un momento in cui l’Europa sta fronteggiando una serie di crisi che influenzano la sicurezza europea e la nostra posizione sociale ed economica”.
Non è la prima volta che il presidente della Commissione esplicita il suo desiderio di arrivare alla creazione di un’armata europea. Un obiettivo che non manca di suscitare dibattiti che Juncker poi puntualmente smorza chiarendo che si tratta di una prospettiva di lungo termine a cui però l’Unione europea non può sottrarsi.