Bruxelles – Jyrki Katainen giudica “buona” la velocità con cui l’Europa sta portando avanti il processo di transizione da un’economia lineare a una circolare. La relazione finale sullo status quo è prevista “per gennaio 2017 con maggiori dettagli su energia e rifiuti”. Nell’annunciarlo in audizione davanti alla Commissione ambiente del Parlamento europeo., il vicepresidente della Commissione europea per la Crescita si è detto soddisfatto dei risultati raggiunti ad un anno dall’adozione del pacchetto sull’economia circolare. Attualmente il pacchetto è finanziato con il Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis), prolungato fino al 2020 per almeno 500 miliardi di euro.
Nella normativa quadro rientra anche la Direttiva sull’ecodesign, sui prodotti ecosostenibili che riducono l’impatto ambientale e aumentano l’efficienza energetica. Sulla direttiva Katainen ha ricordato i due punti di forza: “crea incentivi e condizioni uniformi per tutti gli operatori e per chi importa prodotti per paesi al di fuori dell’Europa”. Katainen ha ricordato che “le organizzazioni dei consumatori europee calcolano in 400/500 euro l’anno i risparmi che ogni famiglia ha in un sistema basato sull’economia circolare”. A guadagnarci non sono solo i consumatori, ma anche le industrie che secondo il rappresentante della Commissione hanno un risparmio di 55 miliardi di euro all’anno”.
Nonostante questo il risparmio non è ancora sufficiente e gli occhi sono puntati al 2030. “Prima ancora che la direttiva sull’ecodesign entrasse in vigore”, ha spiegato Katainen, “stavamo già risparmiando energia pari al consumo di un anno di energia in Italia e per il 2030 il risparmio di energia sarà pari alla produzione energetica annuale della Svezia”. “Dobbiamo rispettare i target energetici per il 2020 che prevedono la riduzione di un quarto della Co2”, ha ricordato il Commissario. Katainen elencando le iniziative messe in campo in tema di economia circolare: “la proposta legislativa sui rifiuti, sugli appalti verdi e sugli orientamenti pubblicitari green, e infine una piattaforma europea sugli sprechi alimentari”.
Con il nuovo sistema a cambiare non saranno gli oggetti di cui ci circondiamo, ma il loro consumo energetico. “I cittadini europei potrebbero avere stessi dispositivi con meno energia e l’industria opererebbe con norme uniformi”, ha dichiarato Katainen. Infine, il Commissario ha tracciato la road map per il 2017. Il piano d’azione prevede 5 interventi: “il riciclo della plastica, il riutilizzo dell’acqua, la revisione della direttiva sull’acqua potabile, la creazione di un’interfaccia sui prodotti e sostanze chimiche e l’introduzione di un meccanismo di monitoraggio per verificare il percorso che l’Unione europea sta facendo per passare all’economia circolare”.