Bruxelles – Adesso che Donald Trump diventerà presidente degli Stati Uniti “diventerà un moderato, vedrete”. Ne è convinto Beppe Grillo, a Bruxelles per partecipare alla manifestazione europea contro la concessione dello status di libero mercato alla Cina, secondo cui sul risultato delle elezioni statunitensi incide anche il fatto che gli Usa “hanno sbagliato politica estera da 20 anni”.
Per Grillo “questo è un vaffa…generale. Trump ha fatto un VDay pazzesco”, era “su tutti i giornali in un modo incredibile: era contro le donne, contro i gay, contro l’aborto e ha vinto”, e questo vuol dire “che tutte le informazioni dei grandi giornali mondiali non le leggeva più nessuno”. Il leader del Movimento 5 Stelle ha criticato ancora i media rei di non aver saputo interpretare il fenomeno Trump, “mentre i blog capivano cosa stava succedendo”.
“Questa è la prova che questi milioni di demagoghi non sono le persone, ma sono i giornalisti, gli intellettuali, ancorati ad un mondo che non c’è più. Lo abbiamo visto con il nostro MoVimento”, ha incalzato il leader M5s che si è detto convinto che “ci sono delle similitudini fra questa storia americana e il MoVimento. Siamo nati e non se ne sono accorti, perché abbiamo un giornalismo posdatato che capisce quando qualcosa è già successa. Ed è già troppo tardi”. E poi “siamo diventati il primo MoVimento politico in Italia e non se ne sono accorti, se ne stanno accorgendo adesso e ancora si chiedono il perché. Andremo a governare e si chiederanno ‘ma come hanno fatto?”.
L’elezione del repubblicano secondo Grillo è una lezione anche per Matteo Renzi a poche settimane dal voto sulla riforma costituzionale. “Renzi deve imparare da queste elezioni” che c’è un altro modo di fare politica “che passa per i movimenti”, e poi aggiunge, “credo che questo voto influenzerà il referendum”. “Non avete visto”, ha detto ai giornalisti, “i nostri menomati morali che sono andati a prendere pacche sulle spalle dai perdenti?“, riferendosi alla recente visita del premier italiano alla Casa Bianca da Barack Obama.
Davanti ai palazzi dell’Unione Europea, rispettivamente Commissione e Consiglio, il comico genovese ha poi incontrato i manifestati e i suoi sostenitori del Movimento. “La Cina”, ha detto Grillo, “deve adeguarsi a certi parametri di libero mercato. Noi amiamo i cinesi, li vogliamo nel nostro mercato però a pari condizioni degli industriali e dei piccoli imprenditori italiani”.
Tutti contrari all’apertura dell’Europa alla Cina perché, secondo il Movimento 5 Stelle, “le implicazioni di tale decisioni saranno enormi per imprese e cittadini” e a rischio sarebbero “415 mila posti di lavoro in Italia, 3 milioni in tutta Europa”.
“Se la Cina sarà riconosciuta come economia di mercato, cadranno automaticamente tutti i dazi antidumping. Sarà la fine per le piccole e medie imprese europee” scrivono i pentastellati sul loro blog.