Bruxelles – È stata bocciata dal Parlamento ungherese la proposta di modifica della Costituzione avanzata dal premier conservatore Viktor Orban. Si tratta della sua prima sconfitta in Parlamento, resa ancor più rilevante dal fatto che la proposta riguarda uno dei temi cardine del suo programma politico, cioè la limitazione dell’accoglienza dei migranti in territorio ungherese. La modifica proposta da Orban mirava a consentire il non rispetto, da parte dell’Ungheria, delle quote di ripartizione dei migranti assegnate da Bruxelles ai Paesi membri. Il paese, secondo il piano di Bruxelles, dovrebbe accogliere 1.294 persone su un totale di oltre 160mila che l’Unione sta cercando dal 2015 di distribuire da Italia e Grecia verso gli altri Stati membri.
In Parlamento, 131 deputati hanno votato a favore della modifica, contro 199 voti contrari. Nonostante il 65,8% dei voti a favore, il progetto del premier non è passato: in Ungheria, infatti, una modifica alla legge fondamentale richiede una quota minima di due terzi di voti a favore. Per raggiungere quest’obiettivo, Orban si era anche appellato ai deputati ricordando loro i risultati del referendum del 2 ottobre, dove il 98% dei votanti si era espresso a favore della proposta del premier, referendum che, tuttavia, non ha potuto essere ritenuto valido, in quanto l’affluenza alle urne non era stata sufficiente affinché venisse raggiunto il quorum (solo il 43,4% degli aventi diritto al voto ha partecipato).
A determinare la sconfitta di Orban non sono state le forze d’opposizione di sinistra, ma il mancato appoggio del partito di estrema destra Jobbik, il quale riteneva eccessivamente permissivo il progetto del capo del governo. Il leader del partito, Gábor Vona, ha spiegato che “Non siamo pronti a soluzioni parziali, ma solo a sostenere una soluzione che assicuri la sicurezza reale dell’Ungheria”.