Bruxelles – Nelle ore di attesa che separano dal verdetto delle urne statunitensi, ormai nessuno nasconde l’apprensione per gli effetti di una possibile vittoria di Donald Trump. Non lo fa l’ambasciatore americano presso l’Unione europea, Anthony L. Gardner che, parlando alla commissione Esteri del Parlamento europeo a voto in corso, avverte che una vittoria del repubblicano porterebbe una rivoluzione non da poco nell’approccio statunitense alla politica estera: “Non so chi vincerà le elezioni, non ne ho idea, ma farà un’enorme differenza in politica estera”, ha ammesso Gardner ricordando.
“C’è una lunga lista di cose che Trump ha detto che farebbe”, ha ricordato l’ambasciatore pur sottolineando che “probabilmente non sarebbe in grado di farle a causa della nostra Costituzione, del nostro Congresso, delle nostre leggi”. Ma pensate soltanto, ha continuato, “alle sue posizioni sulla tortura, sul muro con il Messico, sulla volontà di creare una tassa sull’import dal Messico o dalla Cina o al fatto che secondo lui è perfettamente accettabile che alcuni Paesi in Asia abbiano armi nucleari”, ha elencato. “Se qualunque di queste cose dovesse davvero accadere, avrebbe un grosso impatto”, ha ammesso Gardner.
Insomma “l’importanza delle elezioni di oggi non può essere sottostimata, data l’enorme quantità di sfide che gli Stati Uniti e l’Europa stanno affrontando”, ha evidenziato l’ambasciatore Usa, portando ad esempio “l’aggressione russa, la crisi dei rifugiati, o le sfide nel vicinato meridionale”. Tutti ambiti che “richiedono un approccio transatlantico coordinato e comune”. Per questo, ha concluso Gardner, “gli Stati Uniti hanno bisogno di un’Europa forte, chiunque sieda alla Casa Bianca”. Anzi: “Mai prima d’ora il futuro del progetto europeo è stato così alto nella lista delle priorità di Washington”.