Roma – “Le sfide legate ai flussi migratori che l’Europa ha conosciuto in questi ultimi anni hanno dimostrato che abbiamo bisogno di un approccio globale che vada ben al di là delle frontiere europee”. Inizia così la lettera congiunta inviata dal ministro degli Esteri Paolo gentiloni e dal commissario europeo per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, al quotidiano La Repubblica. I due spiegano “la ratio” della strategia dell’Ue per “lo stabilimento di partenariati su misura” con i Paesi di origine e transito dei migranti, i cosiddetti ‘compacts’. Poi annunciano: “Nel quadro di questo nuovo approccio, il 10 e 11 novembre visiteremo insieme Niger, Mali e Senegal”.
Obiettivo della missione, spiegano, rafforzare il “partenariato con ciascuno di questi tre Paesi, per una migliore gestione congiunta dei flussi migratori”. La convinzione condivisa dai due è che “investire nella pace e nello sviluppo dell’Africa” non è solo utile per quel Continente, ma “significa investire anche nella nostra sicurezza e nella nostra prosperità”.
Dal momento che “entro il 2050 la popolazione raggiungerà i 2,4 miliardi di persone” nel continente africano, “con le relative implicazioni in termini, tra l’altro, di pressione demografica e flussi migratori”, sottolineano Gentiloni e Avramopoulos, è necessaria una strategia che consenta di “sfruttare il potenziale positivo di questo ‘dividendo demografico’”. Una strategia fatta di “buone politiche e non chiusure egoistiche”, che può essere implementata perché l’Ue “ha le risorse per favorire la realizzazione in Africa di infrastrutture economiche e sociali che riducano la spinta all’emigrazione”.
Non si tratta solo di un “aiuto allo sviluppo locale, regionale e nazionale” che “può contribuire a risolvere le cause profonde della migrazione irregolare”, spiegano il ministro e il commissario. L’Europa è anche “in grado di offrire aiuti e programmi per il reinserimento e la formazione dei migranti che devono essere rimpatriati o che decidono di ritornare in Africa”. Sotto il profilo della sicurezza, indicano inoltre, sarà utile “la collaborazione tra polizie europee e africane, il sostegno alle cooperazioni regionali africane per la gestione delle frontiere, la lotta contro i trafficanti di migranti”.
La strategia è sostenuta dal Trust fund for Africa, per il quale l’Ue, “seguendo l’impulso dato dall’Italia”, ha stanziato “500 milioni di euro aggiuntivi accelerando il loro impiego”, ricordano i due. A questo fondo si aggiunge il Piano europeo per gli investimenti esterni proposto dalla Commissione Ue, proseguono, che se “approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo, metterà a disposizione, nel medio termine, risorse finanziarie aggiuntive per la gestione dei flussi migratori”.
“Nel frattempo”, si legge ancora nella missiva, “è importante ottenere risultati concreti il più rapidamente possibile”. Per questo, “i Paesi in prima linea nel soccorso in mare e nell’accoglienza chiedono all’Unione europea e agli altri Stati membri di impegnarsi in Africa con urgenza e spirito di solidarietà”, perché “in gioco ci sono la coesione e i valori del progetto europeo”, concludono Gentiloni e Avramopoulos.