Bruxelles – Cominciano a farsi sentire, in Francia ma non solo, le conseguenze dello smantellamento della Giungla di Calais, il campo che fino alla scorsa settimana ospitava tra i 7mila e i 10mila migranti all’imbocco del tunnel sotto la Manica. Dallo smantellamento del campo ad oggi, già 274 migranti irregolari sono stati fermati in territori belga: una media di 21 ogni giorno, secondo le cifre diffuse dal ministro dell’Interno belga Jan Jambon. “Sono spesso persone che non hanno abbastanza soldi per pagare dei trafficanti ma che vogliono assolutamente andare in Gran Bretagna”, ha spiegato il ministro. La maggior parte dei migranti fermati vengono dalla Somalia e dall’Eritrea.
Ad intercettare i migranti, soprattutto le pattuglie supplementari che Bruxelles ha deciso di inviare nelle zone di frontiera già all’indomani dell’annuncio dello smantellamento del campo. “A un certo punto abbiamo deciso d’inviare 120 poliziotti supplementari nelle Fiandre occidentali”, ha spiegato Jambon, secondo cui comunque le conseguenze a lungo termine della chiusura del campo sono difficilmente prevedibili: “Per questo – ha aggiunto il ministro – teniamo questa capacità complementare di 120 agenti sempre pronta”.
Nel frattempo anche la polizia francese ha i suoi grattacapi e ha già dovuto evacuare migliaia di migranti da un campo nella zona nordest di Parigi la cui taglia, dopo la chiusura della Giungla, era raddoppiata. I migranti saranno dapprima raggruppati in palestre e altri rifugi per poi essere trasferiti verso centri di accoglienza. Per l’operazione sono stati mobilitati 600 poliziotti e sono stati trasferiti dal campo 3.852 migranti.