di Fred Ehrsam
Fino ad oggi, solo attraverso una società centralizzata si è riuscito a creare una rete che risolve un qualunque bisogno: Uber per esempio ha collegato autisti con passeggeri oppure le banche hanno collegato i risparmiatori con chi chiede un finanziamento, oppure ancora Twitter ha collegato coloro che producono contenuti con coloro che li consumano. Ora grazie all’invenzione del blockchain, non avremo più bisogno di società centralizzate che agiscano da intermediari. I modelli di business del futuro saranno protocolli software sviluppati, governati e di proprietà della stessa comunità che supportano. Questo è esattamente ciò che ha già fatto la rete decentrata digitale della criptovaluta Bitcoin ed il network per le transazioni peer to peer Ethereum.
Milioni di utenti hanno contribuito allo sviluppo di queste reti in vario modo: scrivendo i codici, utilizzando il proprio hardware per il mining, investendo moneta a corso legale in criptovalute e dunque in definitiva abbracciando il nuovo sistema. Essi sono stati ricompensati con alcuni degli elementi costitutivi della rete quali per esempio dei bitcoin e questo incentivo ha sostenuto la rapida crescita delle reti. Infatti a meno di un anno dalla sua creazione, Ethereum ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di un miliardo di dollari e attualmente elabora più di 40mila transazioni al giorno e il tutto ovviamente senza la necessità di una società centrale.
Ogni azienda centralizzata basata su una rete deve superare il dilemma dell’uovo e della gallina in relazione all’acquisizione dei clienti: nessun cliente utilizzerebbe una rete Uber che ha un solo autista, e nessuno autista guiderebbe per una rete Uber senza clienti. Molto spesso le aziende di successo hanno superato questo problema con delle soluzioni bizzarre. Uber ha coordinato singolarmente autisti privati e clienti, Facebook è riuscito a convincere gli studenti di Harvard ad aprire la propria pagina sulla sua piattaforma, Twitter ha convinto alcune celebrità a iniziare a postare i propri contenuti. Ma molte altre reti hanno fallito ancora prima di iniziare.
Modello aziendale centralizzato
Il modello decentrato blockchain aggira questo problema incentivando i primi utenti con delle ricompense qualora ci sia una crescita del network stesso. Provate a immaginare se i primi autisti Uber e i primi piloti avessero ottenuto una partecipazione nella rete. Ecco, questo modello sarà applicato ad altri servizi, come ad esempio un nuovo Dropbox in cui sarà possibile pagare per memorizzare i file o essere pagati se si contribuisce con lo spazio sul proprio disco rigido. Oppure dei mercati globali decentrati nei quali i pagamenti saranno depositati in garanzia su un blockchain. Arriveremo ad avere un Twitter senza Twitter, un Amazon senza Amazon, un Uber senza Uber: un software su una blockchain decentrata coordinerà i vari clienti senza la necessità di una società centrale.
Esattamente come in internet, queste piattaforme saranno globali e permetteranno a tutti singolarmente o già correlati in una rete chiusa di connettersi e partecipare. L’adozione di questa visione nelle attuali imprese – che sono delle reti chiuse – le renderà, come è già capitato con internet, molto più efficienti e diffuse. Già abbiamo visto le prime avvisaglie con bitcoin ma diventerà ancora più evidente con la possibilità, per esempio, di implementare un codice sul blockchain di Ethereum.
Modello decentralizzato digitale
Non va nascosto che nello sviluppo di queste reti, così come avvenne con la costruzione di attività internet negli anni ’90, ci saranno molte sfide, quali lo sviluppo dei codici di sicurezza, l’evoluzione della governance e sarà fondamentale l’adeguamento della struttura degli incentivi, ma il guadagno potrebbe essere enorme.
La riduzione dell’incidenza del dilemma dell’uovo e della gallina nell’attività economica significherà più spinta all’innovazione: altre idee verranno testate, maggiore sarà il successo delle aziende e in definitiva ci saranno più opzioni per tutti.
Pubblicato sul Wall Street Journal il 19 ottobre 2016. Traduzione di zeroconsensus.