Bruxelles – Il Consiglio tedesco degli esperti economici accusa le dimensioni del programma di quantitative easing (cioè l’acquisto di debito da parte della Bce) lanciato da Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea, e l’estensione del programma stesso di “non essere più adeguati, nascondere i problemi e minacciare la stabilità finanziaria”.
Secondo uno studio di 536 pagine presentato ieri a Berlino, la crescita economica tedesca dell’1,9% dell’anno corrente, si prevede che diminuirà all’1,3% il prossimo anno, mentre quella media europea passerebbe dall’1,6% all’1,4%. Pertanto, secondo il Consiglio, “La Bce deve rallentare gli acquisti dei bond e terminarli prima” di quanto previsto, mentre i governi dovrebbero sfruttare i benefici della distensione economica per attuare le “riforme strutturali” necessarie. In base allo studio presentato, gli economi sostengono che, “data la ripresa economica” dei Paesi dell’area euro, “senza la disponibilità ad attuare riforme fondamentali, la solvibilità nel lungo termine dell’Unione europea non può essere assicurata”.