Bruxelles – Tony Blair, ex primo ministro britannico del partito laburista, vorrebbe che i cittadini britannici possano avere nei prossimi anni l’opportunità di votare di nuovo per decidere se il Regno Unito debba uscire dall’Unione europea o meno. Il Regno Unito dovrebbe tenere le sue “opzioni aperte” sulla Brexit, sostiene Blair, aggiungendo che un secondo referendum non dovrebbe essere fra le opzioni escluse. “Possiamo ribellarci, ora”, è così che Blair ha esortato gli oppositori alla Brexit ad organizzarsi fra di loro.
Su The New European l’ex primo ministro ha dichiarato che sta nascendo un nuovo movimento che ha come base il 48% di elettori britannici che hanno scelto di rimanere nell’Unione europea. “Possiamo ribellarci, ora. Dobbiamo costruire la capacità di mobilitazione e organizzazione”. Secondo Blair il voto è stata una vera e propria “catastrofe” ed è stato vitale per studiare le “implicazioni della vita reale” che la Brexit poterà con se.
Ai microfoni della radio Bbc Radio 4 l’ex premier ha poi dichiarato che il Regno Unito non dovrebbe escludere la possibilità di far indire un altro referendum. “Se diventa chiaro che si sta trattando di un affare con implicazioni gravi, che i cittadini potrebbero decidere di non volere fino in fondo, ci deve essere un modo, che sia attraverso il parlamento, attraverso un’elezione o attraverso un referendum, per far esprimere ai cittadini la propria opinione”.
L’ex primo ministro ha invitato la premier attuale Theresa May a prendere in considerazione l’opzione di far rimanere il Regno Unito all’interno dell’Unione europea, in caso l’opinione pubblica dovesse cambiare. Il primo ministro May però sostiene che coloro che non accettano il risultato del referendum sulla Brexit stanno cercando di vanificare le volontà del popolo britannico. Blair non cede e ammette che “il paese ha preso una decisione tramite un referendum e non c’è modo che la decisione possa essere invertita… a meno che dopo averne viste le conseguenze la gente cambi idea”.
La parlamentare Maria Caulfield, membro della Commissione per l’uscita dall’Unione europea ha dichiarato, riferendosi a Blair: “ha rotto la sua promessa di un referendum sull’Unione europea, ha incoraggiato l’immigrazione incontrollata e ora non può venire a discutere la decisione del popolo del Regno Unito”, aggiungendo che “invece di cercare disperatamente di trovare il modo per contrastare la volontà degli elettori e scoraggiare il paese sulle prospettive della Gran Bretagna, il partito laburista dovrebbe concentrarsi su come aiutare a rendere la Brexit un successo”.