Bruxelles – Aerei italiani a pattugliare il Mediterraneo e una nave italiana su cui la nostra marina addestra la Guardia costiera libica. Aumentano gli sforzi del nostro Paese per tentare di fermare i viaggi della speranza di chi prova a raggiungere le coste europee affidandosi a trafficanti senza scrupoli. Un impegno, quello italiano, che arriva su due diversi versanti. L’Italia ha annunciato il suo contributo a Sea Guardian, la missione lanciato oggi dalla Nato nel Mediterraneo per sostenere la missione Ue contro gli Scafisti, Sofia. La missione, ha spiegato il segretario generale Jens Stoltenberg, prenderà avvio tra due settimane e servirà a fornire alle navi europee supporto logistico e una maggiore consapevolezza della situazione. Alla missione, parteciperà anche il nostro Paese mettendo a disposizione aerei. Lo stesso faranno anche Spagna, Grecia e Turchia e queste ultime due metteranno a disposizione anche alcune navi. “Tra due settimane nel Mediterraneo centrale avremo aerei (maritime patrol aircrafts) e avremo navi e questo aggiungerà valore alla presenza delle navi dell’Unione europea”, ha annunciato il segretario generale Nato che si è anche detto fiducioso su possibili altre offerte in arrivo da altri Alleati, europei e non.
Ma l’impegno dell’Italia arriva anche su un altro versante. Il nostro Paese ha messo a disposizione una sua nave, la San Giorgio, su cui la Marina ha iniziato da questa settimana ad addestrare in acque internazionali gli uomini della Guardia costiera libica, nuovo compito dell’operazione europea contro i trafficanti, Sofia. Si tratterà inizialmente di fornire nozioni di navigazione di base ma anche competenze più specialistiche, con un focus particolare sui diritti umani e il diritto internazionale.
Lo stesso si sta facendo su un battello messo a disposizione dai Paesi Bassi per un totale di 78 uomini libici coinvolti nella formazione. In un secondo momento l’addestramento, si sposterà su terra e avverrà in Grecia e a Malta. Ma l’Italia, spiega il ministro della Difesa Pinotti, punta anche a portare a termine il vecchio progetto di “dare undici pattugliatori alla Libia per fare il controllo della frontiera marittima, così come si era fatto a suo tempo con la Tunisia”. Un passo che potrà essere fatto solo “nel momento in cui via via ci sarà personale addestrato a cui si potrà consegnare il pattugliatore”. E ancora l’Italia, come annunciato ieri da Pinotti, ha anche proposto di trasformare il comando Nato di Napoli in un hub per il Mediterraneo. Idea che, riportaa oggi il ministro, “ha trovato ampio consenso”