Da uno dei nostri inviati
Strasburgo – Ceta bloccato, politiche per i rifugiati fallite, accordo con l’Ucraina smontato… O il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk (in scadenza fra poco più di un mese) si dà una svegliata o sarà la fine dell’Unione.
L’attacco al polacco è venuto dal gruppo liberale al Parlamento europeo (Alde). La vice presidente Sophie in ‘t Veld ha sostenuto che “il Consiglio europeo non sembra in grado di prendere una qualsiasi decisione. Le sanzioni alla Russia sono bloccate, l’accordo con l’Ucraina è messo a repentaglio, il Ceta è bloccato, la riallocazione dei rifugiati non sembra andare avanti, alcuni Paesi minacciano il veto sul bilancio dell’Unione e l’Ue aspetterà nove mesi una decisione sull’articolo 50 (l’attivazione della Brexit da parte di Londra, nda)”.
Il suo collega di partito Pavel Telicka sostiene che “il Consiglio deve assumersi le sue responsabilità per l’Unione europea. L’unico vincitore dopo il vertice della scorsa settima a è la Russia. Il presidente Putin si sarà fatto una risata dopo aver letto le conclusioni del Consiglio… nulla di apprezzabile in nessun campo è stato raggiunto. Se il Consiglio continuerà così si renderà rapidamente irrilevante come attore globale”.