Strasburgo – Ed Miliband e Nick Clegg sono come i collaborazionisti del nazismo. È la dura accusa lanciata dal leader dell’Ukip Nigel Farage nel suo intervento in Aula a Strasburgo oggi. L’ex leader laburista Miliband e l’ex leader dei liberali Clegg, entrambi deputati, hanno appoggiato la richiesta che il Parlamento britannico possa tenere un voto per bloccare la Brexit nel caso in cui dopo le trattative con Bruxelles il Regno Unito non riuscisse a restare parte del Mercato Unico. E per questo Farage li ha chiamati “quisling”, collaborazionisti.
Farage ha contestato a Jean-Claude Juncker e alla Commissione europea di essere “troppo occupati per discutere la Brexit e per prenderla troppo sul serio”, e anzi che “in realtà sperano che i britannici cambino idea” e restino nell’Ue. Il leader euroscettico ha accusato Bruxelles di “avere una lunga tradizione”, un’abitudine a “ignorare o contestare gli esiti del referendum”. Si tratta di “una vergogna”, che “è ancora peggiore in quanto viene supportata da ‘Quisling’ come Ed Miliband e Nick Clegg che disperatamente vogliono rimanere nel Mercati Unico”, ha tuonato Farage che ha poi avvertito: “Questo semplicemente non avverrà perché milioni di cittadini nel Regno Unito non potevano essere più chiari nel dire che rivogliono indietro il loro Paese, e alla fine è quello che succederà”.
Il termine “quisling” nasce da Vidkun Quisling, ufficiale dell’esercito e fondatore nel 1933 del partito fascista norvegese, che fu uno dei più famosi collaborazionisti dei nazisti di Hitler.
L’utilizzo di questa espressione non non è passata inosservate alle orecchie del presidente del Parlamento Martin Schulz, il quale dopo aver ricevuto conferma da Farage che il deputato avesse usato davvero quel termine lo ha apostrofato: “Vorrei ricordare che Quisling guidava i collaboratori norvegesi del nazismo e quindi mi sembra totalmente inadeguato paragonare rappresentanti eletti democraticamente a questo individuo”. Farage ha confermato ancora le sue parole affermando che Quisling “ha agito contro il suo governo e il suo popolo”, proprio come starebbero facendo Miliband e Clegg “che rifiutano di accettare il risultato democratico” del referendum sulla Brexit.
La risposta non è affatto piaciuta a Schulz che ha ribattuto a sua volta mandando una stoccata al leader dell’Ukip: “Almeno queste persone non hanno dato cifre sbagliate ai loro cittadini durante la campagna elettorale come ha fatto lei”. Il riferimento era al fatto che Farage durante la campagna referendaria aveva detto che con la Brexit ci sarebbero stati 432 milioni di euro che ogni settimana invece di essere versati a Bruxelles sarebbero andati alla sanità nazionale. Affermazione poi smentita in quanto falsa.