Strasburgo – Jean Marie Le Pen non potrà godere dell’immunità parlamentare nel processo che lo vede accusato di incitamento all’odio razziale. Le Pen padre, presidente onorario del Fronte Nazionale francese, è finito in tribunale per un video pubblicato su internet il 6 giugno del 2014, ed è accusato di incitamento all’odio razziale nei confronti del cantante di origine ebraica nato in Algeria Patrick Bruel. Commentando il fatto che diversi artisti avevano preso posizione contro il partito di estrema destra francese, come Madonna e Guy Bedos, era stato chiesto a Le Pen cosa ne pensasse di Bruel e lui aveva risposto: “Si farà un’infornata la prossima volta”.
Secondo l’Aula di Strasburgo non esiste alcun nesso fra il ruolo da lui ricoperto come europarlamentare e quello che sembra un chiaro riferimento alle uccisioni compiute dai nazisti nel forni crematori durante la Shoa, che causò la morte di oltre 6 milioni di persone.
Oggi anche ad altri due eurodeputati non è stata concessa l’immunità, al leghista Mario Borghezio, accusato di aver propagandato “idee fondate sull’odio razziale ed etnico” per delle frasi contro Cecilie Kyenge e a Jane Collins dell’Ukip, il partito di Nigel Farage. Su di lei pendono le accuse di diffamazione e calunnia per dichiarazioni fatte durante una conferenza di partito a Doncaster.
Collins nella riunione de 26 settembre del 2014 aveva accusato alcuni membri del parlamento del Regno Unito di aver scelto di non intervenire, anzi di aver permesso che episodi di violenza sessuali contro minori a Rotherham, teatro per 16 anni di questo fenomeno, si ripetessero.