Bruxelles – Ecco il testo, tradotto in italiano e in originale, della lettera inviata oggi dalla Commissione europea all’Italia per avere chiarimenti sulla manovra di bilancio.
Entro giovedì sera il ministro Pier Carlo Padoan dovrà spiegare a Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis perché il deficit strutturale anziché migliorare di almeno lo 0,6 per cento peggiora (dello 0,4) e poi dovrà precisare bene quali sono i costi reali della ricostruzione post terremoti degli ultimi anni e per l’accoglienza dei migranti.
Le lettere come quella inviata all’Italia, spiega il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, all’indomani dell’invio della lettera, sono da “considerare per quello che sono: un elemento normale e naturale del nostro processo di dialogo con gli Stati e il loro invio non pregiudica il risultato del dialogo né le tappe seguenti”. Insomma, “non vale la pena di drammatizzare, non bisogna né minimizzare né esagerare”, insiste il Commissario. “Questa Commissione – assicura Moscovici – non considera il bastone e le punizioni come la sua filosofia. Esistono misure che possono essere prese e che saranno prese se necessario ma se possiamo evitare e usare il dialogo è sempre meglio”. Cioè: “Regole sì, ma con una lettura intelligente”. Nei confronti dell’Italia come degli altri Paesi dunque l’esecutivo Ue “approccerà le discussioni in modo aperto e costruttivo”, continua il commissario che fa sapere di avere già programmato un bilaterale con Pier Carlo Padoan questo venerdì a Bratislava. Il punto da chiarire con il nostro Paese, ricorda Moscovici, è quello dello “scarto che consideriamo ci sia tra l’aggiustamento strutturale raccomandato dal Consiglio e le cifre presentate”.
Caro Ministro,
grazie per la presentazione del Disegno di legge di bilancio italiano per il 2017, che abbiamo ricevuto il 18 ottobre.
L’Italia ha beneficiato di una notevole flessibilità in base alle regole del patto di stabilità e di crescita sia nel 2015 sia nel 2016. Una parte di questa flessibilità, vale a dire sotto le clausole di investimento e di riforme strutturale, è stata concessa all’Italia a condizione che (i) si facesse uso di tale flessibilità per aumentare gli investimenti; (ii) si procedesse con il programma di riforme strutturali; (iii) fossero presentati piani credibili per riprendere gli aggiustamenti a partire dal 2017. Sulla base di questa intesa comune, il governo italiano si è impegnato nella sua lettera del 17 maggio 2016 a riprendere il percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di bilancio a medio termine nel 2017, garantendo ampio rispetto del “preventive arm” (i parametri per la pianificazione di bilancio, ndr), che è stato un fattore chiave nell’ultima relazione di cui all’articolo 126 (3) TFUE sulla violazione prima facie della regola del debito nel 2015.
Una valutazione preliminare del Disegno di legge suggerisce che il cambiamento previsto del saldo strutturale nel 2017, ricalcolato secondo la metodologia concordata, è negativo e ben al di sotto dello 0,6% del PIL o più raccomandato dal Consiglio il 12 luglio 2016.
In linea con le disposizioni di cui all’articolo 7 del regolamento (UE) n 473/2013 del 21 maggio 2013, scriviamo per chiedere ulteriori informazioni su un certo numero di punti al fine di valutare se l’Italia soddisfa le condizioni in base alle quali una maggiore flessibilità fu concessa per il 2016. In particolare, avremmo bisogno di spiegazioni sulla revisione degli obiettivi e il divario sostanziale che emerge rispetto agli impegni presi la scorsa primavera. Il documento si riferisce anche alle spese straordinarie che l’Italia sta affrontando per i recenti terremoti e flussi migratori. Come sa, la Commissione ha riconosciuto la natura eccezionale di tali spese nel passato. Il trattamento di tali spese eccezionali si basa su specifiche disposizioni del Patto di stabilità e crescita e l’attuazione di principi approvati dal Consiglio e applicati in modo coerente. A questo proposito, c’è anche bisogno di chiarimenti sugli importi da considerare come “spese eccezionali”.
La Commissione cerca di continuare un dialogo costruttivo con l’Italia, al fine di giungere ad una valutazione finale. Saremmo lieti di ricevere le sue considerazioni entro giovedì 27 ottobre alla fine dell’orario di lavoro, per consentire alla Commissione di tenerne conto nella sua ulteriore analisi. I nostri servizi sono pronti ad aiutarvi in questo processo.
Cordiali saluti,