Bruxelles – Questa sera si deciderà, o meglio si dovrà prendere atto, se sarà necessario rinviare a data da destinarsi la firma dell’accordo commerciale tra Ue e Canada, il Ceta. A fine giornata, annuncia la Commissione europea, “il presidente Juncker, il premier canadese Trudeau, il presidente del Consiglio europeo Tusk e il premier belga Michel si sentiranno e decideranno cosa fare” a proposito della conferma o meno dell’incontro fissato per il 27 ottobre.
Mentre dalla Vallonia si continuano a respingere le ultime proposte di Commissione e Canada perché si arrivi entro oggi ad un via libera all’accordo, l’esecutivo europeo esprime tramite il portavoce di Jean-Calude Juncker, Margaritis Schinas, “il più grande rispetto” per il processo democratico in corso in Belgio, “abbiamo pazienza – precisa il portavoce – e siamo pronti a fornire, come abbiamo già fatto, ogni assistenza perché il processo in corso finisca nel migliore dei modi”.
Schinas nega che sia stato posto un ultimatum alla Vallonia (che non cita mai come tale, ma sempre come “Belgio”): “Sta ai belgi decidere, l’Unione europea non lavora con gli ultimatum, non è nostra abitudine, non è lo stile del presidente Juncker”. A Bruxelles (lato Commissione) si è dunque pronti ad accettare anche un accordo che porti ad una firma più in là nel tempo, ma, sempre il portavoce, interpellato dai giornalisti in sala stampa dice che “non è questo il momento per entrare in un dibattito sulla riapertura del trattato Ceta”.