Bruxelles – Si presentano con zaini e valigie di fronte al capannone che è stato trasformato in stazione dei bus e si preparano ad essere trasferiti in centri di accoglienza sparsi per tutta la Francia. Finisce così la Giungla di Calais, il campo sorto spontaneamente all’imbocco del tunnel sotto la Manica, dove fino ad oggi sono rimasti accampati circa 7mila migranti (10mila secondo le organizzazioni che lavorano sul campo). I primi bus sono giunti già alle 6,15 di questa mattina e dopo le tensioni di ieri sera, le operazioni si svolgono in modo per il momento ordinato, sotto la sorveglianza di 1.250 agenti delle forze di sicurezza. Per lo smantellamento completo del campo dovrebbe essere necessaria almeno una settimana.
Il governo francese ha tenuto a rimarcare il carattere “umanitario” dell’operazione, volta a chiudere la più grande baraccopoli francese, nata 18 mesi fa e abitata da immigrati arrivati soprattutto da Afghanistan, Sudan ed Eritrea con il sogno di raggiungere il Regno Unito. Tra gli abitanti della Giungla si contano anche 1.291 minori, quasi 200 dei quali sono stati trasferiti nel corso dell’ultima settimana dal Regno Unito, avendo legami familiari con persone residenti nel Paese. I minorenni non accompagnati, invece, saranno accolti in via temporanea in un centro a Calais, il tempo necessario per istruire le loro pratiche e portare a termine le trattative ancora in corso tra Parigi e Londra per l’accoglienza nel Regno Unito di altri bambini.