Bruxelles – Matteo Renzi l’aspettava, l’ha chiamata “routine” e “fisiologica”, e tra oggi e domani potrebbe arrivare. E’ la lettera di richiesta di chiarimenti da parte della Commissione europea all’Italia sulla manovra di bilancio, per inviare la quale, in realtà, ci sono quindici giorni di tempo dalla presentazione della manovra, il 18 scorso. E’ una cosa, in sé, positiva, a Bruxelles, con senso di responsabilità, si chiede di capire perché gli obiettivi di bilancio fissati in nome dell’interesse di tutta l’Unione non sono, apparentemente, rispettati dal governo italiano. E’ anche una maniera di prendere tempo, di dimostrare ai partner più severi che se un Paese sembra fuori linea non lo si lascia fare, ma intanto si mantiene aperto il dialogo.
La Commissione al momento non conferma che la lettera stia partendo: “Stiamo analizzando, siamo in contatto con Roma me ora non commentiamo”, dicono le fonti ufficiali. La possibile richiesta di modifiche, riguarda in particolare le probabilmente considerate troppe coperture una tantum che non potrebbero non garantire la tenuta della manovra e i conteggi eccessivi per i costi delle circostanze eccezionali. Non sono in discussione di per sé le spese per l’accoglienza dei migranti e neanche quelle per il terremoto di Amatrice, ma non si accetta che per tutto il progetto di Casa Italia, per mettere in sicurezza antisismica le zone che lo richiedono si chieda uno sconto.
Alla Commissione si applicano le norme comunitarie e dunque neanche il deficit al 2,3 per cento va bene e si richiederebbe un contenimento al 2,2 per cento, con un taglio di 1,6 miliardi.
Il presidente del Consiglio già venerdì a Bruxelles e di nuovo ieri a Roma alla trasmissione di Lucia Annunziata ha sminuito l’importanza del gesto della Commissione. La lettera sarebbe “fisiologica, il problema non è quello 0,1 per cento”, e comunque la manovra lui non la cambierà, ribadendo che invece che occuparsi di Roma la Commissione dovrebbe pensare a come penalizzare quei Paesi che non rispettano gli accordi sull’accoglienza dei migranti bisognosi di protezione.
Una lettera simile dovrebbero riceverla anche altri Paesi, come Belgio, Spagna e Portogallo, e probabilmente anche Francia e Olanda.
Le prossime scadenze sono molte, ma a Bruxelles si spiega che non necessariamente (e molto probabilmente) il giudizio finale arriverà prima del referendum costituzionale del 4 dicembre.