Bruxelles – La Vallonia è disposta a togliere il suo veto al Ceta, se otterrà le modifiche sostanziali e legalmente vincolanti richieste, ma per negoziarle chiede di posticipare il summit tra Ue e Canada previsto per il prossimo 27 ottobre, quando il trattato commerciale dovrebbe essere sottoscritto. “Abbiamo un problema di tempi troppo stretti”, ha dichiarato il presidente Paul Magnette parlando nella commissione Affari europei del Parlamento Vallone questa mattina. “Anche se io chiedo, chiedo, chiedo, chiedo in maniera amichevole di concordare insieme di posticipare il summit per dare tempo alle trattative, finora non sono riuscito a convincerli da questo punto di vista”, ha spiegato.
“Possiamo avere un buon trattato, ma servono garanzie” – “Restiamo in un’ottica costruttiva per negoziare allo scopo di avere un buon trattato”, ha assicurato Magnette e “se lo possiamo avare con norme sociali, ambientali, protezione dei servizi pubblici e dell’agricoltura e meccanismi pubblici molto forti sarebbe un passo in avanti per Europa e Canada e saremmo noi che fissiamo gli standard internazionali”. Ma è possibile anche che “non lo otteniamo”, o se “otteniamo solo una dichiarazione non giuridicamente vincolante” la Vallonia è pronta a mantenere il punto, ha fatto capire il presidente.
Isds questione centrale – Una “questione molto importante è l’arbitraggio” per la risoluzione delle dispute tra Stato e multinazionali, perché si tratta di stabilire “domani chi deciderà”, in caso di contenzioso, e il nuovo meccanismo proposto da Cecilia Malmstrom che dovrebbe sostituire il vecchio arbitraggio privato Isds “contiene dei miglioramenti” e “permetterebbe più garanzie” ma “al momento il suo funzionamento non è specificato con precisione”, ha affermato Magnette. Per il presidente della Vallonia accettare il trattato senza questi chiarimenti “sarebbe come comprare un gatto nel sacco”, sarebbe come accettare il Ceta a scatola chiusa rischiando dopo di trovarsi un problema quando è troppo tardi per risolverlo. “l dibattito va avanti con apertura di spirito”, ha concluso, ma purtroppo “con poco margine sul calendario”.
Tusk: “preoccupato per accordo e reputazione Ue” – Sul Ceta “resto preoccupato per un buon accordo con un partner stretto come il Canada” e “per la reputazione dell’Europa”, ha affetmato al termine della riunione il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, sottolineando che “tutti gli Stati membri tranne uno hanno avallato l’accordo”, e per questo continueremo a negoziare “con la migliore volontà e il pieno impegno della Commissione”.
Juncker: “Accordo possibile oggi o in prossimi giorni” – “Sono stupito che quando concludiamo accordo con Vietnam che è mondialmente conosciuto per il rispetto dei diritti democratici nessuno dice niente, mentre lo facciamo con il Canada che è una dittatura riconosciuta che non rispetta diritti dell’uomo e economici”, ha lamentato jean-Claude Juncker con malcelata ironia aggiungendo poi che “naturalmente è vero il contrario ma dovremmo dirlo a qualcun altro”, riferendosi a Magnette e ai valloni. Parlando della data limite per trovare una soluzione all’opposizione della Vallonia al Ceta il presidente della Commissione ha detto che “nessuno ha detto che oggi sarebbe stato l’ultimo giorno” per raggiungerlo, il presidente della Commissione si è detto fiducioso che un accordo “possa essere raggiunto nei prossimi giorni, includendo anche oggi”.
Ceta e visti Romania e Bulgaria – “Commissione, Canada, Romania e Bulgaria abbiamo lavorato molto per trovare una soluzione al fatto che Ottawa impone i visti a romeni e bulgari”, a dispetto della liberalizzazione in atto con l’Ue, “e abbiamo trovato un accordo che farà in modo che i visti saranno tolti il primo dicembre 2017, molto prima di quanto avrebbe voluto il Canada”, ha rivendicato Juncker. Il tema era fondamentale in quanto anche Sofia e Bucarest minacciavano il veto al Ceta se la questione non fosse stata risolta.
I Ventotto: “Trovare soluzione prima possibile” – Nelle conclusioni del Consiglio i leader dei 28 scrivono che “si sottolinea l’importanza di una decisione rapida di sottoscrivere e applicare in maniera provvisoria il Ceta” e “si incoraggia a continuare i negoziati allo scopo di trovare una soluzione alle questioni pendenti il prima possibile”.