Bruxelles – Un punto a favore dell’Italia, ma la battaglia contro la mafia non è finita. Non è quella sanguinosa che si combatte nel nostro Paese contro l’organizzazione criminale, ma quella dell’usare proprio la parola mafia come marchio per promuovere, all’estero, il mangiare italiano.
![mafia ristoranti spagna](https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2016/10/Mafia-ristorante-1024x576.jpg)
Dopo una lotta condotta dal governo italiano e dalla presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi e durata anni, l’Ufficio Marchi e Disegni – Divisione Cancellazioni dell’Unione europea ha deciso di annullare il contrassegno numero 5510921 accogliendo il ricorso dell’Italia per l’invalidità del marchio alla catena di ristoranti spagnoli “La Mafia” (il nome preciso è: “La Mafia se sienta a la mesa”). La società che ha incentrato tutta la sua immagine sull’organizzazione criminale e possiede la catena di quasi 40 ristoranti in Spagna con 400 dipendenti però ha presentato ricorso, dunque la battaglia continua e il marchio, per ora, resta dove sta.
“Purtroppo – afferma in una nota la Coldiretti – il caso della catena di ristoranti ‘La Mafia’ in Spagna che fa mangiare i clienti sotto i murales dei gangsters più sanguinari (da Vito Cascio Ferro a Lucky Luciano, fino ad Al Capone), non è isolato ed in tutto il mondo dal Messico a Sharm El Sheik, dal Minnesota alla Macedonia si trovano ristoranti e pizzerie “Cosa Nostra” mentre a Phuket in Tailandia c’è addirittura un servizio take-away. Ma su internet – continua la Coldiretti – è possibile acquistare il libro di ricette “The mafia cookbook”, comprare caramelle sul portale www.candymafia.com o ricevere i consigli di mamamafiosa (www.mamamafiosa.com) con sottofondo musicale a tema”.