Bruxelles – Schiaparelli, il primo lander europeo a sbarcare su Marte alla cui costruzione e progettazione l’Italia ha dato un rilevante contributo, non ha più ripreso le comunicazioni con la Terra interrotte ieri, un minuto prima dell’atterraggio previsto per le 16:42. Dopo essersi staccato dal Trace gas orbiter (Tgo), si è avvicinato all’orbita marziana in stato di ibernazione per risparmiare energia, riattivandosi poi per la procedura d’atterraggio. Secondo il sito dell’Esa (Agenzia spaziale europea), dalle prime comunicazioni raccolte grazie ai radio segnali catturati dal Giant Metrewave Radio Telescope (Gmrt), un radiotelescopio sperimentale vicino a Pune (India), e dalla sonda Esa Mars Express, il modulo ha completato con successo la maggior parte della sequenza di discesa (della durata totale di 6 minuti): il lander ha decelerato e il paracadute e lo scudo termico si sono aperti correttamente. I retrorazzi si sono accesi ma, dopo 3 secondi, inspiegabilmente il computer di bordo ha deciso di spegnerli e il lander è precipitato.
Nel Centro per la scienza e la tecnologia (Esoc) di Darmstadt (Germania), base di controllo della missione, i tecnici stanno continuando l’analisi dei dati per capire se il motivo dello spegnimento dei retrorazzi sia stato dovuto a un malfunzionamento all’altimetro oppure del computer di bordo. Schiaparelli, per ora, non ha inviato comunicazioni dopo l’interruzione del segnale. Resta ancora attiva, nell’orbita marziana, la sonda europea Tgo.
Il direttore generale dell’est Jan Wörner, ha ricordato che il compito principale della missione ExoMars e di Schiaparelli “era quello di testare le tecnologie di atterraggio. Registrare i dati durante la discesa era parte di questo”: la cosa importante, ora, è “capire cos’è successo, in modo da prepararci per il futuro”.