Bruxelles – La grana Ceta c’è e non sarà risolta prima del Consiglio europeo di venerdì, come ha chiesto ieri la commissione Ue. “Ci sono troppi problemi per poter trovare un accordo entro venerdì”, ha detto ieri sera intervenendo alla commissione per gli Affari europei del parlamento vallone Paul Magnette (Partito socialista), presidente della regione (una delle tre che costituiscono lo stato federale del regno del Belgio). L’assemblea a larga maggioranza all’inizio della settimana ha votato una mozione che impedisce al governo federale di sottoscrivere l’accordo commerciale con il Canada. Ieri mattina, dopo la comunicazione da parte del ministro degli Esteri del Belgio di questa impossibilità, la commissaria europea al Commercio Cecilia Malmström aveva detto di auspicare un accordo entro venerdì, quando si svolgerà il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo a Bruxelles.
Ieri mattina Didier Reynders, ministro degli Esteri belga, non aveva potuto dare il via libera alla firma del Ceta a causa del rifiuto delle due entità federate francofone (Vallonia e Vallonia-Bruxelles) di delegare al governo federale i pieni poteri di firma. Magnette, che è un professore universitario di questioni istituzionali dell’Unione europea, nei suo discorso di ieri sera ha elencato diversi chiarimenti giudicati positivi ottenuti in questi ultimi giorni: progressi su una clausola di rispetto dei diritti umani, l’eccezione culturale a difesa della cultura francofona, chiarimenti in materia di agricoltura, una clausola per lo sviluppo sostenibile, chiarimenti sul concetto di servizio pubblico, assistenza e fondi di assicurazione sanitaria, clausole sociali e ambientali, principio di precauzione.
Il presidente vallone ha però affermato che ci sono ancora “notevoli difficoltà” nel processo di arbitrato, sul valore legale dei documenti interpretativi o correlati, sulla clausola di salvaguardia agricola nell’Ue ed altri. La difficoltà sta anche nel calendario per terminare questo negoziato. “Il processo democratico deve continuare fino alla fine”, ha detto Magnette a proposito della richiesta di revisione delle sue decisioni i base ai chiarimenti ricevuti da parte del parlamento della Vallonia. Il presidente si è detto consapevole che una non approvazione vallona entro venerdì potrebbe portare al rinvio del vertice Ue-Canada previsto il 27 ottobre per la firma congiunta del Ceta, così come del rischio di aprire una crisi bilaterale, ma ha chiesto tempo per trovare una soluzione. Nuovi documenti sono stati annunciati nelle prossime ore.
Attualmente nel parlamento vallone un solo partito, il Movimento riformatore del premier federale Charles Michel, è favorevole all’accordo Ceta. Socialisti e popolari lo vorrebbero fortemente modificare mentre verdi e sinistra lo bocciano in toto. Tutti comunque hanno invitato Magnette a tenere il punto.