Bruxelles – La Turchia deve reintrodurre l’immunità parlamentare. Lo ha detto il Consiglio d’Europa (Istituzione internazionale che non ha nulla a che vedere con l’Unione europea) esprimendo la sua posizione in un rapporto della Commissione di Venezia (the European Commission for Democracy through Law) di 16 pagine in cui chiede al Paese di Erdogan di reintrodurre il diritto che tutela chi ricopre una carica elettiva da persecuzioni giudiziarie.
Lo scorso 12 Aprile il governo di Erdogan con un emendamento ha sospeso il secondo paragrafo dell’articolo 83 della Costituzione sull’immunità parlamentare che tutela tutti coloro che sono coinvolti in procedimenti penali.
Con questa decisione la Turchia ha messo sul banco degli imputati “circa 800 casi giudiziari che riguardano 139 deputati dell’Assemblea Nazionale”, si legge nel rapporto del Consiglio d’Europa. In particolare, il partito più colpito è quello curdo, maggiore nemico di Erdogan. Ben 51 su 59 parlamentari del partito democratico del popolo sono coinvolti in procedimenti penali e senza poter godere dell’immunità. Gli altri partiti più colpiti dal provvedimento sono gli altri due di opposizione: il partito repubblicano, 51 parlamentari coinvolti su 133, e il partito nazionale in cui sono 9 deputati su 40 rischiano di finire in carcere.
Anche nel partito di maggioranza, il partito per la giustizia e lo sviluppo, 27 dei 317 deputati, insieme all’unico deputato indipendente del Parlamento turco, sono coinvolti in procedimenti giudiziari. Le conseguenze dell’abolizione dell’immunità sono già evidenti. Il Consiglio d’Europa ha constatato che dopo l’adozione del provvedimento la maggior parte dei deputati è stata convocata e interrogata dai giudici.
L’unico partito ad aver rifiutato di farsi interrogare è stato quello curdo, i cui deputati contestano la validità dell’emendamento. Nessuno dei 139 parlamentari del partito della minoranza curda coinvolti in procedimenti giudiziari è fino ad ora stato arrestato, ma il partito democratico del popolo si aspetta che possa avvenire da un momento all’altro.
Secondo il Consiglio d’Europa dietro l’abolizione dell’immunità parlamentare non c’è solo un problema di libertà e tutela dei diritti, ma anche un “uso improprio della procedura di emendamento costituzionale”.