Bruxelles – Il Parlamento della Vallonia in Belgio ha votato una mozione per mettere il veto al Ceta, mettendo così in serio rischio l’approvazione del trattato di libero scambio tra Unione europea e Canada. La mozione è stata approvata con 46 voti a favore, quelli dei socialisti, dei Verdi, del Partito dei lavoratori e di quello Cristiano umanista, 16 contrari (i liberali del Movimento riformatore, il partito del premier Charles Michel) e una astensione. “Non darò pieni poteri al governo federale e quindi il Belgio non sottoscriverà il Ceta il prossimo 18 ottobre”, ha affermato tra gli applausi il presidente della Regione Vallonia Paul Magnette. “Non si tratta di un veto definitivo”, ha specificato il presidente che ha lanciato “un appello a nuovi negoziati ma su basi nuove”. Per Magnette, che si è detto insoddisfatto della dichiarazione comune sottoscritta da Bruxelles e Ottawa per rassicurare i Paesi più scettici verso il Ceta. “Il modo di negoziare i trattati deve cambiare: perché anni di trattative in segreto?” si è chiesto affermando che invece “le discussioni si devono fare in trasparenza”. Ma riaprire negoziati che sono già conclusi e che sono durati sette anni non è possibile, la richiesta di Magnette non potrà nei fatti essere messa in pratica.
In Belgio ci sono 4 parlamenti regionali, quello della Vallonia, quello delle Fiandre, quello della comunità tedesca e quello di Bruxelles, e un Parlamento federale. Martedì 18 il ministro del governo federale dovrebbe sottoscrivere insieme ai rappresentanti degli altri 27 Stati membri il Ceta in Consiglio, per fare in modo che possa essere poi firmato ufficialmente dalle due parti nel prossimo summit Ue-Canada previsto per il 28 di questo mese. Fonti parlamentari sostengono che questo voto impedirà al ministro di firmare, in base alla riforma costituzionale del 2014, ma si tratta della sua prima applicazione, e dunque in realtà non è ancora del tutto chiaro se il voto del Parlamento Vallone impedisca al ministro di apporre la sua sigla, e non è chiaro nemmeno cosa succederà se il Belgio dovesse seguire la linea di opposizione della sua regione francofona. Il Ceta è stato definito dalla Commissione un trattato misto il che significa che entrerà in vigore parzialmente in maniera provvisoria se e quando il Parlamento europeo darà il suo via libera, ma diventerà definitivo solo quanto tutti i Parlamenti dei Paesi membri lo avranno approvato. In passato, con altri accordi del genere, non è mai successo che un Parlamento ponesse il suo veto.