Roma – Prevedere nella bolletta energetica delle imposte per incentivare le fonti rinnovabili e i sistemi di cogenerazione è una buona soluzione per garantire che gli impegni presi con l’accordo di Parigi sul clima, recentemente ratificato dal Parlamento europeo, siano attuati. Tuttavia, queste imposte possono rappresentare un costo eccessivo per le aziende ad alto consumo energetico. È un problema che la commissaria europea per la Concorrenza, Margrethe Vestager, ha ben presente. Lo ha spiegato nel suo intervento alla conferenza organizzata dall’International Bar Association a Firenze.
“Un modo per trovare le risorse per sostenere le energie rinnovabili è un’imposta sulle bollette delle aziende”, ha sottolineato Vestager, “ma per le industrie a intenso utilizzo energetico, come quella dell’acciaio, questo può significare affrontare dei costi che non possono sostenere. Dunque le nostre regole consentono ai governi di esentare da queste imposte” le aziende energivore.
Il problema, segnala la stessa commissaria, è che le stesse norme europee “non si applicano ad altre imposte sulle bollette elettriche, come quella per sostenere gli investimenti nella cogenerazione di calore ed energia”. Sostenere la creazioni di impianti che consentano di “non sprecare il calore che si crea producendo energia” è importante per ridurre le emissioni di gas serra, ma anche queste imposte possono avere effetti insostenibili per le aziende ad elevato consumo. “Per questo stiamo valutando in maniera approfondita come affrontare la questione”, ha assicurato Vestager, lasciando intendere che la soluzione potrebbe essere analoga a quella individuata per le imposte a favore delle rinnovabili.