Bruxelles – Per sapere cosa mettiamo a tavola ogni giorno l’Unione europea si affida alla scienza. In particolare l’esecutivo comunitario punta sulla metrologia alimentare, un’area di ricerca nei settori scientifici, industriali e sociali, che permette di misurare le sostanze, buone e cattive, presenti nei cibi che mangiamo. In questo modo è possibile sapere cosa si nasconde dietro quello che ingeriamo nel nostro corpo e, soprattutto, se stiamo mettendo a rischio la nostra salute oppure no.
La sicurezza alimentare e la qualità del cibo sono gli obiettivi del nuovo progetto approvato dalla Commissione Ue: ProMetroFood. Coordinato dall’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, il progetto, oltre alla metrologia alimentare, promuovere il trasferimento tecnologico e azioni di informazione e divulgazione scientifica a beneficio dei consumatori.
L’anno prossimo ProMetroFood si doterà di un nuovo strumento, MetroFood-Ri con un finanziamento di 2 milioni di euro dal fondo Horizon 2020. La nuova infrastruttura di ricerca europea è dotato di servizi pilota per migliorare e garantire l’affidabilità e la comparabilità delle misure per la qualità, sicurezza e rintracciabilità dei prodotti agroalimentari.
A livello nazionale, MetroFood-Ri sarà operativa con la Joint Research UnitMetroFood-It coordinata da Enea e con la partecipazione di Cnr, Crea, Iss, Inrim, Ieo, Fem e le Università di Udine, Brescia e Napoli Federico II.
“Con questo finanziamento parte ufficialmente MetroFood, infrastruttura di ricerca che coinvolge 17 Paesi Europei e la Fao, l’organizzazione dell’Onu sull’alimentazione, con lo scopo di tutelare la qualità del cibo e la salute dei consumatori e contrastare le frodi alimentari”, ha dichiarato Giovanna Zappa, coordinatrice del progetto per Enea, “L’obiettivo è di rendere disponibili strumenti di ricerca imparziali e oggettivi per garantire la qualità e la sicurezza del cibo dal campo alla tavola”.