Bruxelles – Bloccato all’arrivo in aeroporto, trattenuto per sei ore e poi espulso dal Paese. Così è finito il tentativo dell’eurodeputato francese dei Verdi, José Bové di entrare in Canada, dove doveva partecipare ad una conferenza sul Ceta, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada, a cui i Greens sono fortemente contrari. Nonostante il visto perfettamente in ordine, giunto all’aeroporto di Montreal l’europarlamentare è stato bloccato per diverse ore, gli è poi stato consentito di spostarsi in un hotel interno all’area dell’aeroporto in attesa della notifica che gli ha imposto di abbandonare il Paese. Il motivo ? Sulla fedina penale di Bové compaiono una sua condanna risalente a più di dieci anni fa per avere distrutto un McDonald’s in Francia e un’altra, del 2008, per avere distrutto campi di Ogm. Risultato : accesso negato, nonostante all’eurodeputato sia stato consentito l’ingresso in Canada in altre occasioni successive alle condanne.
Dietro al divieto, secondo i Verdi, il tentativo di impedire l’ingresso ad una voce critica nei confronti dell’accordo di libero scambio con l’Unione europea : “Bloccato da tre ore all’aeroporto, gli oppositori del Ceta non sono ben accetti in questo Paese”, twittava ieri sera l’eurodeputato. “Questa espulsione ingiustificata di Bové non è un fatto minore. Mostra il disagio dei dirigenti che si apprestano a firmare il 27 ottobe un accordo di libero scambio sempre più contestato”, commenta anche il presidente del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Philippe Lamberts, che ha anche scritto una lettera al presidente Martin Schulz per denunciare l’accaduto.
“Riteniamo che il nostro Parlamento non possa restare senza reazione di fronte a questo atto unilaterale del governo canadese”, scrive Lamberts nella lettera, sottolineando che “i motivi invocati sono delle condanne di José Bové per azioni passate che non sono mai state legalmente considerate come suscettibili di invalidare né la sua candidatura né la sua elezione in seno alla nostra assemblea”. Per questo, secondo il presidente dei Verdi, “è incomprensibile che siano considerate da un governo troppo spesso presentato come ‘amico’ e ‘alleato’ dell’Unione europea, come motivo di espulsione”. I Verdi chiedono a Schulz “una reazione ferma nei confronti del governo canadese” per quello che considerano come un “gesto ostile”.