Bruxelles – “Il sostegno all’export è un impegno positivo da parte della Commissione”. Incontriamo Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, poco dopo aver intervistato il commissario europeo per l’Agricoltura Phil Hogan prima di una cena che la federazione ha offerto presso la residenza dell’ambasciatore italiano in Belgio, Vincenzo Grassi.
Ambasciata ospita un evento organizzato da #Federalimentare con Commissario @PhilHoganEU per discutere del settore agroalimentare in Europa. pic.twitter.com/newEBlK0dw
— Italy in Belgium (@ItalyinBelgium) October 12, 2016
Scordamaglia si fa raccontare qual che Hogan ha detto, ed è soddisfatto. “Fino a qualche tempo fa – spiega – i Paesi europei andavano in ordine sparso sui mercati esteri, e la Commissione si occupava solo di regolare le importazioni. Questo lavoro di apertura di nuovi mercati è invece una cosa molto positiva, in particolare per l’Italia, le cui esportazioni erano, e qualche volta sono ancora, bloccate da barriere non tariffarie” cioè, di norma quantitative e sui prodotti.
“La Commissione deve capire bene che la globalizzazione è inevitabile e positiva per che la qualità da esportare, purché la si gestisca – ammonisce Scordamaglia – purché si concludano accordi commerciali”.
Per questo il presidente di Federalimentare è molto preoccupato che gli accordi commerciali Ttip con gli Usa o Ceta con il Canada possano non essere finalizzati. “Rinunciare a questi accordi vuol dire arrendersi me dare la gestione dei mercati ad altri Paesi, penalizzando quelli come noi, che puntano sulla qualità”.