Bruxelles – “Solo mantenendo uno sforzo per sostenere la qualità possiamo mantenere il nostro ruolo di leader nell’export di prodotti agricoli”. Il Commissario europeo Phil Hogan, responsabile dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale in questa intervista esclusiva concessa a EUNEWS spiega la sua strategia per il sostengo al settore, fatta di difesa e promozione della qualità, apertura di nuovi mercati esteri, sostegno ai piccoli agricoltori e semplificazione della burocrazia.
EUNEWS Nelle prossime settimane lei partirà per un nuova missione nel Sud Est Asiatico alla ricerca di nuovi mercati per i produttori europei. E’ una nuova “diplomazia agricola”?
HOGAN “Nello scorso anno ho visitato molti Paesi del mondo per aprire i mercati ai prodotti europei di alta qualità. Così ho fatto dalla Colombia, al Messico, dalla Cina, al Giappone. Nel prossimo viaggio in Vietnam e Indonesia tra un paio di settimane porterò con me 45 aziende, e tutte queste vogliono che siano aperte le porte a nuove opportunità.
Questa strategia ha già avuto grande successo in Cina con la carne di maiale, verso la quale si è registrato un significativo aumento dell’export dell’Ue, i prezzi, da veramente bassi che erano, ora stanno salendo, le aziende esportatrici europee stanno tornando all’utile.
E’ una vera e propria offensiva diplomatica che continueremo, per sostenere la nostra agricoltura, sulla quale metteremo 150 milioni nel prossimo anno, e arriveremo a 200 in tre anni, per sostenere il finanziamento delle missioni commerciali perché le aziende possano viaggiare nel mondo e trovare nuovi mercati per i loro prodotti”.
E. Di recente ha visitato l’Italia, dove è stato già altre volte e dove è ben conosciuto. Che realtà ha trovato?
H. “In Italia ho avuto un paio di settimane fa un viaggio molto interessante, ho partecipato ad un seminario di grande successo con l’eurodeputato Nicola Caputo. Ho incontrato tutti gli stakeholders italiani del settore agricolo e dell’industria alimentare. L’Italia è tra i Paesi più importanti in Europa che ha adottato il modello dei prodotti ad Indicazione geografica tipica, e il lavoro per sostenerli ha trasformato molte regioni, ha permesso di sfruttare al massimo queste caratteristica.
Promuovere le Indicazioni geografiche tipiche è un nostro impegno per sostenere il benessere della Regione mediterranea e della sua produzione unica di alto livello. Noi, come Commissione, vogliamo continuare a concentrarci sulla qualità, a sostenerla nel Mondo e continueremo a finanziarla generosamente nel futuro”.
E. L’agricoltura europea però negli ultimi tempi non ha vissuto un periodo felice…
H. “Negli ultimi due anni l’agricoltura europea è stata fortemente colpita dall’embargo deciso dalla Russia, dal calo delle importazioni dalla Cina, dalla overproduzione di latte e carne di maiale. Noi abbiamo introdotto finanziamenti addizionali per 1,5 miliardi per sostenere il settore e permettergli di ripartire. Ora dobbiamo raddoppiare gli sforzi e lavorare sul commercio e trovare nuovi mercati per aumentare la domanda di prodotti di alta qualità. Abbiamo trovato la maniera di sostenere i produttori di latte con 150 milioni, per riuscire ad alzare i prezzi, perché non è accettabile che gli allevatori si debbano trovare a produrre sotto costo, devono poter tornare alla profittabilità”.
E. Uno dei problemi che gli agricoltori, soprattutto i più piccoli, lamentano è la complessità delle norme che governano il settore, che rendono difficile l’apertura al mercato. Cosa state facendo su questo tema?
H. “Abbiamo introdotto molte semplificazioni. Abbiamo messo in campo 30 iniziative per aiutare a semplificare la burocrazia per aiutare gli agricoltori, abbiamo ridotto le multe ed abbiamo introdotto la proporzionalità agli errori commessi. Vogliamo aiutare i produttori più piccoli, sostenerli per cancellare le loro paure di non riuscire ad accedere ai finanziamenti.
Ho chiesto a tutte agenzie di pagamento nazionali di adottare la posizione italiana, che prevede che sia fatto un check iniziale delle domande per finanziamenti, per ridurre il più possibile gli errori che possono esser commessi con l’introduzione di domande attraverso sistemi informatici. Questo dovrebbe aiutare gli agricoltori a ridurre la paura di perdere aiuti perché sono piccoli.
Ora introdurremo misure per aiutare gli imprenditori ad affrontare la volatilità del mercato, per arrivare ad una stabilizzazione dei redditi e per essere in grado di affrontare particolari crisi di settore. Continueremo su questa strada della semplificazione, anche per un’agenda post 2020.