Dall’inviato
Lussemburgo – “Noi non giochiamo con le regole”. È la risposta, secca, che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ha dato al commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici, che ieri al termine dell’Eurogruppo parlando delle richieste di flessibilità dell’Italia aveva detto: “Flessibilità sì, ma giocare con le regole no”. Tra Roma è Bruxelles è in corso una trattative serrata perché il governo vuole che siano riconosciute come spese eccezionali, e quindi da non conteggiare ai fini delle regole del Patto di Stabilità, anche le spese per l’accoglienza e le ricostruzioni posto terremoto.
“Approvato stamattina il decreto legge terremoto. Avevamo promesso: non vi lasceremo soli. E così faremo. Tutti insieme”. Ha scritto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, su Twitter annunciando oggi l’ok al provvedimento per la ricostruzione dopo il sisma che il 24 agosto scorso ha colpito Amatrice e il Centro Italia. I soldi per sostenere questo provvedimento Renzi non vuole che siano inseriti nei calcoli sul deficit, e su questo si sta giocando la battaglia. Il problema è capire quanto le spese del terremoto influiranno sul bilancio italiano.
Moscovici da giorni ripete che le “voci che girano”, ovvero che il deficit italiano sarà al 2,4%, non è quello che Bruxelles si aspetta. “Il governo sta definendo in queste ore il documento di bilancio che ovviamente avrà un obiettivo di deficit che però è sostanziato non da voci che circolano ma da sintesi tutte le voci che compongono un’operazione di bilancio”, ha affermato Padoan oggi in Lussemburgo al termine del Consiglio Ecofin. E questa operazione di bilancio terrà conto “anche del fatto che ci sono e ci saranno risorse destinare a cosiddetti eventi eccezionali, tra cui l’immigrazione e la ricostruzione delle zone colpite dai terremoti”, ha avvertito Padoan.