Bruxelles – Niente viaggio a Mosca per il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europea Nils Muižnieks. È stato lui stesso ad annunciare di voler rinunciare alla sua visita, prevista per la terza settimana di ottobre a Mosca, per discutere con le autorità russe dello stato dei diritti umani nella Federazione. “Questa visita non ci sarà a causa delle restrizioni inaccettabili che le autorità russe vorrebbero imporre al mio programma”, ha spiegato il Commissario.
Muižnieks non accetta di dover fare il suo lavoro di supervisore dei diritti umani in Russia “in 48 ore e nella sola Mosca”. Tali limiti sono inaccettabili in quanto, denuncia il Commissario, “non avrei abbastanza tempo per fare una visita completa nel Paese come faccio in tutti gli Stati membri che fanno parte del Consiglio d’Europa, incontrando autorità, le istituzioni nazionali dei diritti umani, società civile e altri importanti interlocutori, nonché visitando luoghi particolarmente interessanti sul profilo dei diritti umani”.
Le restrizioni che il Commissario denuncia non solo rendono difficile il lavoro di supervisore dei diritti umani, ma creano un precedente di differenza di trattamento tra la Russia e gli altri stati del Consiglio d’Europa. “Sarebbe ingiusto per una questione di principio e inefficace per la protezione dei diritti umani nella Federazione Russa”, ha specificato Muižnieks.
Gli ostacoli che la Federazione russa starebbe mettendo alla visita del Commissario sono in contrasto con gli impegni presi dagli Stati membri del Consiglio Europeo che consistono nel facilitare e non impedire le visite, le ispezioni, i controlli del massimo rappresentante dei diritti umani in Europa. “Come ho detto le autorità russe, sono profondamente preoccupato e deluso”, ha dichiarato Muižnieks, “che questi requisiti non sono rispettati dalle autorità della Federazione Russa”.