Bruxelles – “Non è la cifra che abbiamo in mente”. Il Commissario Ue agli Affari Economici e Monetari Pierre Moscovici prende le distanze dall’ipotesi che il punto d’incontro concordato con l’Italia per il rapporto deficit/Pil per il 2017 possa essere pari al 2,4%. In una intervista alla rete televisiva Class CNBC, l’esponente di Bruxelles segnala che le trattative con Roma sono ancora in corso “con uno spirito costruttivo e positivo” sottolineando che il deficit “va ridotto a un livello appropriato”.
Un rapporto deficit/Pil pari al 2,4% per il 2017 sarebbe accettabile per la Commissione? “Non intendo entrare sulle cifre – ha risposto Moscovici – ma queste non sono le cifre che abbiamo in mente a questo punto e il governo italiano lo sa bene. Non penso nemmeno che questa sia la cifra che alla fine raggiungeremo: di nuovo, questo è lo scopo delle discussioni che stiamo avendo”.
“Stiamo discutendo con il Governo italiano – ha aggiunto – con uno spirito costruttivo e positivo. Ma anche con uno spirito serio, perchè ci sono regole che devono essere rispettate da tutti gli attori. L’Italia è un partner forte in Europa e questo significa anche mostrare che un Paese voglia dare un esempio”.
Rispetto per il voto degli italiani al referendum, ma in Italia “c’è bisogno di riforme”. Ha detto poi Moscovici nell’Intervista.
“C’è un’ampia gamma di scelte per chi vota in Italia – ha osservato – e non intendo mostrare alcuna simpatia. Ho le mie simpatie come membro di una famiglia politica in Europa ma non è il mio punto. Noi – ha proseguito – osserviamo la situazione attentamente. E’ il popolo italiano che deve fare le sue scelte, ma come ho già detto c’è bisogno di riforme forti in Italia e tali riforme sono anche collegate alla struttura dell’economia, del sistema giudiziario e anche alla struttura istituzionale perchè quando le istituzioni funzionano bene e sono capaci di mostrare chiare scelte allora ti senti più forte. Non sta a me commentare (la situazione politica italiana, ndr), non sono un elettore italiano, sono un elettore francese. E rispettiamo sempre il voto. Ma quando guardiamo alla Brexit, per esempio. C’è stato un referendum e un voto che dev’essere rispettato ma che è anche deplorevole. Sta agli italiani decidere quali sono i loro interessi”.
Moscovici ha tenuto anche a precisare il senso delle sue affermazioni sulla flessibilità possibile anche sulle spese sostenute per l’accoglienza dei migranti e per il terremoto. “Non è una questione di semaforo verde (da parte della Commissione Ue, ndr). L’Italia è una delle principali economie dell’Eurozona e uno dei principali partner e membro fondatore e vogliamo un’Italia forte, al cuore dell’Europa. Abbiamo come sempre bisogno dell’Italia come sempre alla testa del convoglio europeo e non consegnata a forze populiste o contrarie all’Europa o all’Euro”.
Alla richiesta di chiarimenti sulle sue affermazioni sui populisti italiani, Moscovici ha risposto: “Coloro che dicono agli italiani che l’euro non è nel loro interesse e che l’Europa non è il loro futuro sbagliano. Promettono un futuro all’interno dei confini nazionali, e con un’Italia che sarebbe veramente confinata e troppo piccola. Siamo in un mondo complesso e al centro del sistema finanziario, come si vede in questi incontri al Fondo Monetario. E nel mondo complesso nel quale ci troviamo abbiamo bisogno di avere grandi esempi politici. E il fatto di appartenere all’Europa e di essere un partner forte dentro l’Eurozona costituisce un asset importante. L’Italia è un asset per l’Europa e per l’euro e l’Europa è un asset per l’Italia”.