Bruxelles – Si aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime dell’uragano ad Haiti: ad oggi i morti sono 572 e il numero continua a salire di ora in ora. L’uragano Matthew, che si è abbattuto con la sua forza devastante sui Caraibi tre giorni fa, con venti che hanno raggiunto un picco di 250 chilometri orari, è il più forte degli ultimi 10 anni.
I primi aiuti sono già giunti dall’Unione europea (225mila euro e una squadra di soccorritori), mentre il presidente degli Stati Uniti Barack Obama promette che “daremo una mano a ricostruire” e chiede agli americani “di aiutare queste persone”. Anche Papa Francesco esprime “la sua vicinanza e l’affetto spirituale ai feriti e a tutti coloro che hanno perso le loro case e averi nel disastro”.
Gravemente colpite nei giorni scorsi le Bahamas, dove, anche se non vi sono vittime per ora, i residenti sono stati costretti a fuggire dalle loro abitazioni e la forza del vento ha danneggiato le strutture e abbattuto alberi e tralicci.
Oggi Matthew ha raggiunto la Florida: la forza dei venti è altalenate, dopo aver raggiunto di nuovo i 230 chilometri orari, la velocità è calata a 210 chilometri orari. Nel Paese sono già 600.000 le case senza corrente elettrica, ma tutte le strade principali e le autostrade sono agibili. Tuttavia secondo Rick Scott, governatore della Florida, “La parte peggiore deve ancora arrivare”. Se il sud della stato non corre più il rischio di subire un impatto diretto, resta alto il rischio per la parte settentrionale, la Georgia e il South Carolina. I governatori degli stati e lo stesso Obama esortano le persone all’evacuazione e a seguire le indicazioni delle autorità: “Possiamo sostituire le case ma non le vite. Matthew continua a essere un uragano pericoloso,” afferma il presidente, “le persone devono continuare a seguire quello che dicono le autorità”.