Bruxelles – L’Unione energetica e la transizione energetica “Devono avvenire negli stati membri, nelle regioni, nelle città e nelle campagne d’Europa”. Così si è espresso il vicepresidente della Commissione europea per l’Unione energetica, Maroš Šefčovič, alla conferenza della Confederazione europea dei sindacati (Etuc) “Regioni industriali e politiche climatiche: prospettive dei sindacati”.
Šefčovič, oltre a ribadire che combattere i cambiamenti climatici costituisce un’opportunità (i costi e le conseguenze del non agire sarebbero “molto peggiori di qualsiasi conseguenza della transizione energetica”) oltre che una sfida (per gestire e accompagnare la transizione sono necessari dei cambiamenti in “molti settori della nostra economia, modelli di business e profili lavorativi”), ha insistito sulla necessità di coinvolgere maggiormente le parti sociali nei processi di transizione energetica.
Secondo il vicepresidente, “I due più importanti elementi per gestire questa transizione con successo sono la chiarezza riguardo agli obiettivi e al tempo”. Per garantire maggiore “chiarezza” alle autorità pubbliche, alle compagnie, ai lavoratori e ai cittadini, Šefčovič ha annunciato che presto la Commissione farà una proposta sulla cosiddetta “governance”, cioè la creazione, spiega, di un contesto europeo in cui tutti gli stati membri dell’Ue “rispettino i nostri obiettivi e forniscano chiarezza a livello nazionale. La nostra proposta è perciò che gli stati adottino i Piani energetici e climatici nazionali”. Questi piani devono prevedere obiettivi che siano a lungo termine e prevedibili, dovendo essi interessare “un periodo dal 2021 al 2030, con una prospettiva fino al 2050”, e devono essere elaborati in collaborazione con le parti sociali.
“Da quando ho preso servizio a novembre 2014 ho prestato grande attenzione nel coinvolgere le parti sociali europee – ha dichiarato – L’anno scorso ci siamo incontrati due volte, brevemente dopo la discussione della strategia e prima del rapporto sullo stato dell’Unione energetica”, ha dichiarato Šefčovič, che poi ha annunciato: “Questa volta voglio invertire la sequenza e incontrare i partner sociali europei prima del rapporto sullo stato dell’Unione energetica per avere il loro punto di vista sullo stato delle cose”.