Bruxelles – Nella guerra aperta lanciata da Budapest contro Bruxelles sul ricollocamento dei rifugiati in Ungheria, il commissario europeo ungherese, Tibor Navracsics si è schierato contro la Commissione europea di cui fa parte, votando ‘no’ al referendum sulle quote Ue. A renderlo noto è stato lo stesso commissario nel corso di un’intervista rilasciata al sito pestisracok.hu, portale molto vicino al governo e rivolto soprattutto ad un pubblico di estrema destra. Navracsics ha ammesso non solo di essersi recato alle urne ma anche di avere votato ‘no’, perché “l’Unione – ha detto – non ha il diritto di prendere decisioni vincolanti per l’Ungheria senza consultare il parlamento ungherese”. Si tratterebbe, secondo il commissario, di “una questione di valori e di sovranità”.
Dell’intervista, apparsa sul piccolo sito ungherese il giorno stesso del referendum, domenica 2 ottobre, nessuno a Bruxelles si sarebbe accorto. A farlo notare alla Commissione europea ci ha però pensato l’eurodeputato socialista, Csaba Molnar, del partito di centro-sinistra Coalizione Democratica, che si oppone al governo di Viktor Orban. Il parlamentare ha inviato una lettera al presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker informandolo dell’accaduto e chiedendogli di prendere provvedimenti contro il commissario. Già al momento della nomina a commissario europeo di Navracsics le polemiche non erano mancate, visto il suo ruolo di ministro della Giustizia e vice primo ministro nel governo di Viktor Orban, dal 2010 al 2014, quando l’esecutivo emanò leggi ritenute autoritarie, tra cui quella per limitare la libertà di stampa.
Interpellato sulla vicenda, il servizo di portavoce della Commissione europea si è limitato per il momento a rispondere di non essere al corrente dell’intervista rilasciata dal membro della squadra di Juncker né della lettera inviata a Juncker dall’eurodeputato ungherese. “Se riceveremo una lettera risponderemo come facciamo con ogni lettera che riceve il presidente”, ha assicurato un portavoce dell’esecutivo Ue.