Bruxelles – Si chiama Kapitan Andreevo, è un piccolo villaggio di frontiera, al confine tra Bulgaria e Turchia. Da qui passa la rotta principale per chi vuole tentare di entrare in Europa senza rischiare la vita in mare e da qui, oggi, inizia a funzionare la nuova Agenzia di guardia costiera e frontiera europea. L’agenzia che prende il posto di Frontex è ufficialmente e legalmente operativa a soli 9 mesi dalla proposta iniziale della Commissione. Rispetto alla vecchia struttura per la gestione delle frontiere esterne, la Guardia costiera europea avrà più del doppio del personale e, per la prima volta, potrà acquistare attrezzature proprie e destinarle in tempi rapidi ad operazioni svolte alle frontiere.L’Agenzia avrà a disposizione anche una squadra di riserva rapida di almeno 1 500 guardie di frontiera e un parco di attrezzature tecniche in modo da non soffrire più carenze di personale o di attrezzature per le sue operazioni.
Dopo la parziale entrata in funzione di oggi, la Guardia di frontiera e costiera europea “sarà operativa alla fine dell’anno”, ha assicurato alla cerimonia di inaugurazione del primo posto di controllo il commissario per la Migrazione, Dimitris Avramopoulos, aggiungendo che “il cuore dell’Europa resta aperto, nel rispetto dei principi della Convenzione di Ginevra, ma solo per chi ha bisogno di protezione umanitaria”. Gli irregolari invece saranno “rimandati nei loro Paesi d’origine o di transito”, ha precisato il direttore della nuova Agenzia europea, Fabrice Leggeri, ex direttore esecutivo di Frontex.
“Dopo il vertice di Bratislava l’Unione europea non è più la stessa, ha dimostrato che può essere veloce, efficace, solida e unita”, ha commentato il primo ministro bulgaro, Boyko Borissov, il quale ha precisato di non volere che “l’Europa sia una fortezza, ma un luogo che ha un sistema regolato di controllo dei confini”.
“Paesi come Italia, Bulgaria e Grecia che sono sotto la pressione dei flussi migratori da oggi non sono più soli”, ha tenuto a sottolineare Avramopoulos, il quale ha assicurato che “la frontiera esterna dell’Ue di uno Stato membro è la frontiera esterna di tutti gli Stati membri, sul piano sia giuridico che operativo”. Il Commissario europeo ha lanciato un messaggio diretto all’Italia: “Sappiamo che l’Italia è sotto un’intensa pressione e i numeri dei flussi migratori non sono scesi. L’Italia non è sola, ma siamo al suo fianco”.
Basandosi sulle strutture di Frontex, l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera monitorerà attentamente le frontiere esterne dell’Ue e collaborerà con gli Stati membri per identificare rapidamente e affrontare eventuali vulnerabilità. Per il direttore esecutivo dell’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera Leggeri, l’Agenzia permetterà si agire prima che scoppi un’emergenza migratoria e “fornirà sostegno operativo ai Paesi terzi vicini che chiedono assistenza alla loro frontiera”.
Anello di congiunzione a ogni livello tra tutte le realtà nazionali che si occupano della sicurezza dei confini, l’Agenzia permetterà “di scambiare dati di intelligence sulle attività criminali trans frontaliere con le autorità nazionali e le agenzie europee a sostegno delle indagini penali e svolgerà inoltre un ruolo chiave alle frontiere marittime dell’Ue”, ha aggiunto l’ex direttore di Frontex.
La Guardia costiera e di frontiera è anche il primo passo verso altri due obiettivi Ue: ripristinare Schengen, il trattato sulla libera circolazione interna all’Ue, e revisionare l’Accordo di Dublino, che regola il diritto all’asilo in Europa. Avramopoulos ha spiegato che “da ora in poi dobbiamo andare nella direzione della revisione dell’Accordo di Dublino, ma non torneremo indietro su quello che abbiamo deciso”.
Per il Primo ministro slovacco Robert Fico, presidente di turno del Consiglio dell’Ue “si tratta di un risultato concreto dell’impegno che ci aiuterà a ripristinare Schengen” entro la fine dell’anno, come indicato dalla Commissione il 4 marzo nella tabella di marcia “Ritorno a Schengen”.