Bruxelles – Il fallimento del referendum contro la redistribuzione dei migranti voluta dall’Unione europea non ferma Viktor Orban. Nonostante la consultazione non abbia raggiunto il quorum, il presidente ungherese ha annunciato che intende modificare la costituzione del Paese “nello spirito del referendum” per riaffermare il divieto di accoglienza di cittadini stranieri in Ungheria senza l’approvazione del Parlamento. Il leader conservatore ha rivendicato ancora che “la consultazione popolare di domenica ha raggiunto l’obiettivo: ora sappiamo che cosa vogliono gli ungheresi a proposito della migrazione di massa”, sottolineando che il 98,2% dei votanti è dalla sua parte, ma senza ricordare che l’affluenza è stata solo del 43,42%, troppo bassa rispetto alla soglia del 50% per rendere la consultazione legalmente valida.
Per Orban “il fatto che nel referendum del 2 ottobre c’è stata una votazione a maggioranza del 98 per cento contraria ai ricollocamenti obbligatori significa che una nuova unità è stata stabilita in Ungheria: un’unità oltre la politica di partito, che riguarda la protezione della nostra sovranità come questione nazionale “. Il primo ministro ha spiegato alla stampa: “progettiamo di emendare la Costituzione in quattro punti”, incluso uno che affermi che “l’insediamento collettivo di persone in Ungheria deve essere vietato” e che “tale soluzione deve essere consentita solo sulla base di singole richieste”.