Bruxelles – A tre anni dal lancio della Garanzia Giovani, il programma europeo che mira ad aiutare i ragazzi al di sotto dei 25 a trovare un lavoro o un tirocinio retribuito entro 4 mesi dalla fine degli studi o dall’inizio della disoccupazione, è tempo di un primo bilancio. La Commissione europea ha presentato i dati del programma che mostrano che l’Italia è tra i Paesi che lo hanno sfruttato meno ma a quanto pare meglio. “Dal 2013 quando è stato lanciato il programma in Europa ci sono 1,4 milioni di giovani disoccupati e 900mila Neet in meno”, ovvero ragazzi che non hanno né un lavoro, né studiano né fanno un tirocinio, ha rivendicato la commissaria al Lavoro Marianne Thyssen.
Dal gennaio 2014 in tutta Europa 14 milioni di giovani si sono iscritti alla Garanzia Giovani e di questi 9 milioni hanno avuto un’offerta di lavoro, un tirocinio o un apprendistato. Il 35% di giovani che hanno partecipato al programma nel 2015 hanno poi trovato un lavoro o sono tornati a studiare entro 6 mesi, ma le percentuali variano da quelle più altre registrate in Irlanda (71,4%) e Italia (64,1%) fino a quelle più basse del 37,7% in Spagna e del 30,4% in Ungheria. A fare da contraltare al risultato positivo il fatto però che nel nostro Paese la Garanzia giovani ha raggiunto solo il 10,5% dei Neet a differenza di altri Paesi dove le percentuali sono molto più alte: in Francia l’80,5%, in Polonia il 63,3, in Portogallo il 49,3, il Slovenia il 50,2 e in Olanda il 48,2 ad esempio. Insomma sembra di capire che siano pochi a utilizzarlo ma che per quelli che lo fanno stia dando alcuni frutti.
“Non è facile fare un paragone tra i vari Stati membri perché non hanno avuto la stessa base di partenza, alcuni avevano già strutture funzionanti e altri no”, come ad esempio l’Italia, ha dichiarato Thyssen aggiungendo che nel nostro Paese “è stata necessaria una imponente riforma, il jobs act, e ci è voluto tempo per realizzarla, e questo è parte della spiegazione”, del basso risultato per quanto riguarda la percentuale di Neet raggiunti. Ma d’altro canto, ha fatto notale la commissaria, “la disoccupazione giovanile è scesa e speriamo che le riforme strutturali portino maggiori frutti in futuro”, e poi “è da sottolineare anche che in Italia la percentuale di quelli che hanno trovato un impiego o sono tornati a studiare dopo aver partecipato al programma è più alta della media Ue”.
Il nostro Paese è tra quelli che hanno ottenuti i risultati migliori anche a breve termine: circa il 35% di quelli che hanno partecipato al programma hanno trovato poi un lavoro entro 4 settimane dalla sua conclusione. In Francia oltre il 31% ha ottenuto un contratto a tempo determinato di oltre 6 mesi o addirittura a tempo indeterminato.
Per saperne di più:
– Le schede riassuntive dei risultati per Paese
– La comunicazione della Commissione europea sui primi 3 anni dall’approvazione del programma
– Dove registrarsi per partecipare alla Garanzia giovani?