Bruxelles – La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni spacca l’Europa tra chi registra le performance migliori e chi, invece, procede più lentamente. Secondo il rapporto della tredicesima edizione dello studio Benchmark Measurement of European eGovernment Services (effettuato da Capgemini, in collaborazione con Idc e School of management del Politecnico di Milano per conto della Direzione Generale Reti di comunicazione), basato su contenuti e tecnologie dell’Ue, i piani di eGovernment avanzano sempre più velocemente negli stati collocati sulla cosiddetta “Diagonale Digitale”, mentre gli altri paesi faticano a tenere il passo. Su questa linea che taglia l’Unione europea da sud-ovest a nord-est si trovano Francia, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Austria, Germania, Lituania, Lettonia, Estonia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Norvegia e Islanda.
Nello specifico, lo studio sui servizi di eGovernment ha preso in considerazione, tra il 2011 e il 2015, alcune aree prioritarie del piano d’azione attraverso l’analisi di uno o più indicatori chiave per ogni area d’interesse, quali disponibilità e usabilità dei servizi pubblici digitali, trasparenza delle operazioni delle autorità pubbliche, procedure di erogazione dei servizi, livello di controllo degli utenti sui propri dati personali e disponibilità e usabilità dei servizi transnazionali per cittadini e aziende.
Inoltre, dal 2012 al 2015, sono stati monitorati anche sette eventi relativi alla vita delle persone per misurare i progressi compiuti nella digitalizzazione dei servizi pubblici per imprese e cittadini, come l’apertura di un procedimento per reclami di piccola entità o le normali operazioni di business. Dall’analisi dei dati raccolti si è potuto stimare che i servizi finanziari digitali (come imposte sulla società, rimborsi Iva, multe automobilistiche), l’indicatore con la crescita più forte, siano passati dal 50% del 2012/13 al 59% del 2014/15. Anche i servizi di registrazioni elettroniche hanno subito un sensibile aumento (dal 42% del 2012/13 al 54% del 2014/15). La priorità data allo sviluppo di questi servizi, nonostante la loro complessità in termini di sviluppo e l’alto flusso di utenze, potrebbe essere spiegata con il fatto che essi producono gettito per lo stato.