Bruxelles – Vestiti neri e bandiere nere sono stati i simboli delle donne polacche scese in piazza oggi e nello scorso fine settimana contro la legge sull’aborto: il colore del lutto per protestare contro la possibile perdita dei propri diritti riproduttivi. E’ la cosiddetta “protesta nera”polacca che ha visto scioperare migliaia di donne in tutto lo stato contro l’approvazione del provvedimento anti-aborto in esame al Parlamento polacco. L’idea è stata ispirata dallo sciopero in Islanda dell’ottobre 1975, dove il 90% delle donne, per un’intera giornata, si sono rifiutate di lavorare, cucinare e occuparsi dei figli. Soltanto a Częstochowa, una delle città più cattoliche dello stato, si è stimata una partecipazione di almeno il 60% delle donne lavoratrici.
A suscitare la rabbia delle donne polacche, un disegno di legge che dichiara illegale l’aborto anche in casi di stupro o incesto e prevede l’incriminazione della donna che si sottopone all’intervento (punibile fino a 5 anni di carcere) e del personale medico che lo pratica (anch’esso verrebbe sottoposto a un processo e rischierebbe una pena detentiva). Ma la legge non si limiterebbe a questo: anche una donna che subisse un’interruzione di gravidanza per cause naturali potrebbe essere soggetta a indagini e correre il rischio di essere incriminata, insieme a medici e infermieri, con l’accusa di aver favorito la fine della gestazione. Adottando questo provvedimento, la Polonia, che già era uno degli stati Ue con la normativa più conservatrice, farebbe un ulteriore passo indietro.
Alla protesta di oggi hanno partecipato molti uomini e anche diversi esercizi locali. In segno di solidarietà, si sono verificate diverse dimostrazioni anche in varie città dell’Europa, come a Bruxelles e a Berlino. La Polonia si solleva dunque contro questa legge, rivendicando i propri diritti e la propria volontà di avere una legislazione maggiormente in linea con quella delle altre nazioni dell’Unione europea. Magda Staroszczyk, una delle coordinatrici della protesta, ha commentato: “Molte donne e ragazze in questo Paese hanno sentito di non avere alcun potere, di non essere uguali, di non avere diritto ad un’opinione. Questa è un’occasione per noi per essere viste e ascoltate”.
La protesta sembrare avere sortito qualche effetto con il partito conservatore al governo, il PiS, che si è detto disposto ad accettare un compromesso: il leader del partito, Jarosław Kaczyński, ha suggerito la possibilità di permettere l’interruzione di gravidanza in casi di stupro o incesto, ma non in quelli riguardanti eventuali malformazioni del feto.
Manifestazioni di sostegno hanno coinvolto anche il mondo politico: gli eurodeputati del gruppo dei socialisti e democratici oggi hanno indossato abiti neri al Parlamento europeo per dimostrare la propria vicinanza alla contestazione polacca.
Today S&D MEPs wear black to mark #BlackMonday. We stand side-by-side with Polish women in defending their fundamental rights #CzarnyProtest pic.twitter.com/2qFgLL9PA0
— S&D Group (@TheProgressives) October 3, 2016
I socialisti e democratici avevano fatto conoscere la loro solidarietà alle donne polacche già prima dello sciopero di oggi: la portavoce del gruppo per l’uguaglianza di genere, Marie Arena, aveva dichiarato di essere orgogliosa di stare “fianco a fianco delle migliaia di donne e uomini polacchi” contro questa legge, contraria “alla salute delle donne, ai loro diritti fondamentali e alla basilare dignità umana”. Birgit Sippel, portavoce del gruppo per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, aveva aggiunto: “La Polonia deve immediatamente cambiare direzione e accettare le proposte presentate dalla Commissione europea”.
Condanna anche da parte della Sinistra Unita Gue, con l’eurodeputata Eleonora Forenza che dichiara “tutto il sostegno alle donne che protestano da giorni in Polonia e in tutta Europa”. Per Forenza, “l’incapacità di difendere un diritto umano fondamentale, come quello all’autodeterminazione e alla libera scelta sulla salute sessuale e riproduttiva, sarebbe un altro fallimento di questa Europa”.