Bruxelles – Il primo ministro britannico Theresa May ha dichiarato che la notifica che permetterà al Regno Unito e alla Ue di avviare i negoziati per lasciare l’Unione europea sarà presentata entro la fine di marzo. Ciò sta a significare che, secondo le previsioni dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, il Regno Unito potrebbe lasciare definitivamente il blocco delle 28 nazioni entro la primavera del 2019.
Domenica 2 ottobre, alla conferenza annuale del Partito Conservatore a Birmingham, la prima che May ha condotto in veste di leader e primo ministro, la premier ha dichiarato di essere decisa ad andare avanti con il processo che riguarda la Brexit e di voler ottenere un “right deal”, ossia un “accordo giusto” di cui possa beneficiare il suo paese dopo la separazione dall’Unione europea.
Durante la conferenza May ha affermato che l’articolo 50 verrà invocato entro e non oltre la fine del mese di marzo del prossimo anno, aggiungendo che “il Parlamento ha lasciato che il popolo decidesse se rimanere nell’Unione europea o se uscirne. Le persone hanno dato la loro risposta con estrema chiarezza”. Nessun voto del Parlamento sarà dunque più necessario (come invece chiedono molti sostenitori del Remain), ha detto, sostenendo che “sta al governo di non mettere in discussione, disquisire o fare un passo indietro su quello che siamo stati incaricati di fare, bensì di andare avanti con il lavoro”. May ci tiene a rassicurare tutti sul fatto che, sebbene fosse stata a favore del “No”, realizzerà la Brexit e metterà in atto quello che i cittadini hanno richiesto.
Nel frattempo il valore della sterlina ha raggiunto la quota più bassa degli ultimi tre anni rispetto all’euro e rispetto al dollaro ha raggiunto il livello più basso delle ultime tre decadi. La Brexit potrà quindi essere un colpo duro per l’economia britannica, con i leader europei che da tempo sostengono che al Regno Unito non verrà concesso di continuare a mantenere i benefici commerciali con l’Ue se non consentirà alla libera circolazione dei cittadini dell’Unione.
Nonostante non si abbia ancora una chiara visione su come la Brexit sarà effettivamente, il primo ministro May ha dichiarato che il tema di porre dei limiti all’immigrazione sarà in prima linea durante i processi di negoziazione con l’Unione europea. May afferma che “oltre al messaggio di voler lasciare l’Unione europea, penso che ci fosse anche un altro chiaro messaggio da parte dei cittadini britannici, ovvero la richiesta di un maggiore controllo da parte nostra sul movimento di persone che dall’Europa raggiungono il Regno Unito”.
La posizione dell’Europa è chiara: stamattina il portavoce del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, Margaritis Schinas, ha fermamente ribadito che prima di avviare qualsiasi negoziazione con il Regno Unito la Ue pretende che avvenga la notifica formale della volontà di separazione.
May è comunque ferma nella sua posizione, e ottimista per il futuro: “Brexit significa Brexit – ha ripetuto ieri – e faremo sì che possa diventare un successo”.