Bruxelles – Di alcuni si perderanno le tracce, altri finiranno preda dei trafficanti, altri ancora si troveranno ad affrontare l’inverno senza un tetto sulla testa. Se la Giungla di Calais sarà smantellata, aumenteranno ancora i rischi per i bambini che vivono nel fango della tendopoli. A mettere in guardia sui rischi dello sgombero totale del campo, recentemente promesso anche dal presidente francese, François Hollande, è l’Unicef. “Se gli errori del primo sgombero saranno ripetuti, vedremo più bambini dispersi, che finiscono nella mani dei trafficanti o che affronteranno l’inverno senza una casa”, avverte Lily Caprani, vice direttore esecutivo di Unicef del Regno Unito. “Per i bambini rifugiati che hanno lasciato le loro case per sfuggire alla guerra e alle persecuzioni – continua Caprani – l’annunciata demolizione del campo minaccia la speranza di raggiungere le loro famiglie nel Regno Unito”.
“Prima che i bulldozer arrivino, ci devono essere piani robusti per salvaguardare le centinaia di minori non accompagnati che sono attualmente bloccati nel campo”, chiede Unicef, secondo cui “è più urgente che mai” che il governo del Regno Unito faccia qualcosa “per portare in salvo questi bambini”. Secondo l’organo delle Nazioni Unite, il Regno Unito deve lavorare con le autorità francesi per trovare a questi bambini una sistemazione adeguata, dove possono avere accesso a cure e supporto legale, così da poter raggiungere le proprie famiglie in sicurezza. “I cittadini ci hanno detto chiaro e forte che vogliano che questo tema sia affrontato rapidamente, quindi chiediamo con forza al Segretari di Stato per gli affari interni del Regno Unito di agire immediatamente per riunire questi bambini con le loro famiglie”.