Bruxelles – L’Europa è “ferma preventivamente rispetto all’anno elettorale”, ovvero in attesa che nel 2017 Francia e Germania eleggano i loro nuovi governi, e rischia per questo dei danni che potrebbero essere irrimediabili. Parlando con la stampa al termine del Consiglio Competitività a Bruxelles il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha detto di capire “l’esigenza di calendario elettorale degli altri Paesi”, però a suo avviso “c’è un tema: io non so se alla fine di questo calendario elettorale la salute dell’Europa sarà ancora recuperabile o meno”. L’Italia afferma “ha posto questo tema”, perché la situazione di stallo “è molto chiara”, in quanto “c’è stato un vertice a Berlino in cui si è detto lavoriamo su investimenti, lavoriamo sulla dimensione esterna e sui giovani. Poi un altro vertice a Ventotene dove si sono dette le stesse cose, e infine a Bratislava dove si è detto un po’ meno dei due vertici precedenti”. Parlando delle discussioni in corso tra Roma e Bruxelles sul Bilancio Calenda ha aggiunto che l’Italia “separa i due piani”, tenendo “da una parte un dialogo bilaterale” su questo tema, ma portando avanti dall’altra “la discussione sull’Europa che noi facciamo da un punto di responsabilità”, e questo “è fondamentale per una ragione di credibilità”.
E un fattore di instabilità potrebbe venire anche da Roma secondo Pierre Moscovici. Il commissario agli Affari economici parlando da Bratislava ha detto che “anche l’Italia potrebbe votare a inizio 2017 o al più tardi nel 2018”. A Bruxelles il timore è che una bocciatura del referendum costituzionale potrebbe portare alla caduta del governo Renzi e dunque anticipare il voto di un anno.