Bruxelles – Il lavoro del Servizio esterno dell’Unione europea “è volto soprattutto a quello che succede in Siria”, dove lo scontro tra le milizie fedeli ad Bashar al-Assad, appoggiate dalla Russia e i ribelli sta causando una situazione sempre più insostenibile, con l’Onu che parla apertamente di “crimini di guerra”. “Stiamo lavorando su nuove idee nel piano del negoziato politico”, ha annunciato Federica Mogherini, che non ha voluto però dare maggiori dettagli su queste idee. Per l’Alto rappresentante, che ha affermato di essere in stretto contatto con l’inviato delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan De Mistura, e i governi degli Stati membri, “la situazione è estremamente drammatica”, e c’è “l’immediata urgenza di fermare il massacro”.
“Aleppo sta bruciando – ha continuato – e il nostro lavoro a volte silenzioso è volto soprattutto a fare sì che questo termini e che le persone che stanno soffrendo questo dramma che è di tutta la Siria ma in particolare di Aleppo, possano essere salvate”.
Dall’inizio della guerra ad Aleppo sono morte oltre 40mila persone, la parte est della città è sotto il controllo delle forze ribelli e lì vivono circa 300mila persone che sono particolarmente provate dall’assedio governativo di luglio. Nelle ultime settimane l’offensiva dei lealisti si sta intensificando e nell’ultima settimana sola ci sono stati circa 200 bombardamenti. “Siamo chiari: coloro che usano armi sempre più distruttive, sanno quel che fanno. Sanno di star commettendo crimini di guerra”, ha detto il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza. “Immaginate quale distruzione viene compiuta: persone con gli arti troncati, bambini feriti senza soccorso. Pensate a un mattatoio, a un macello: ciò che abbiamo davanti adesso è peggio”.