Bruxelles – “Shimon Peres non ha mai perso la speranza nella pace e non ha mai smesso di far sì che questa diventasse realtà”. Con queste parole l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione europea Federica Mogherini ha salutato il due volte primo ministro israeliano, una volta presidente e Premio Nobel per la pace Shimon Peres, morto ieri all’età di 93 anni.
Mogherini: “Fonte di ispirazione per tanti nel mondo” – “Anche nei momenti più bui la sua saggezza, la sua ironia e la sua ostinata propensione al dialogo”, ha continuato Mogherini, “sono state una fonte di ispirazione per molte persone nel mondo, inclusa me”. A oltre 70 anni dall’inizio del conflitto israelo-palestinese l’esempio di Peres è ancora attuale. “Credeva che il miglior modo per servire lo Stato d’Israele e garantire sicurezza al popolo israeliano fosse solo attraverso la pace con i palestinesi”, ha spiegato la vice presidente della Commissione Mogherini, “Possiamo onorare la sua memoria solo con un quotidiano impegno alla riconciliazione, preservando e cercando di andare avanti nella soluzione del “due popoli due stati”. Una volta Shimon Peres disse che i palestinesi erano i “vicini di casa più prossimi” e sarebbero presto potuti diventare i suoi “amici più stretti”.
Juncker e Tusk: “Il mondo ha perso un campione di pace” – “Con la morte dell’ex presidente il mondo ha perso un vero campione della pace”. Lo hanno dichiarato il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker e quello del Consiglio europeo DOnald Tusk, in una dichiarazione congiunta. I due hanno parlato di “un’icona nello scenario mondiale che mancherà molto per la sua incrollabile dedizione alla causa della convivenza per il Medio Oriente e per tutti”. I due affermano che l’Europa si stringe al dolore del popolo israeliano e del mondo per aver perso una persona capace di “creare stretti legami di amicizia e cooperazione tra Israele e altre parti del mondo, inclusa l’Europa”. Promotore della soluzione dei “due popoli due Stati”, Peres è stato sempre convinto, ricordano, che “il suo progetto di Israele come Stato forte e sicuro non poteva essere realizzato senza che i palestinesi vivessero anche loro in uno Stato, in una condizione di pace e sicurezza affianco a Israele”. Nonostante gli sforzi che il due volte primo ministro israeliano ha fatto durante la sua lunga carriera politica, “anche nelle ore più buie Peres è rimasto fermo nella sua convinzione che la formula dei ‘due stati’ fosse la soluzione”. “Israele ha perso un grande uomo di Stato e l’Europa un grande amico e partner”, ha concluso Juncker, “Dobbiamo mantenere viva la sua eredità continuando i suoi instancabili sforzi per la pace, la cooperazione e la convivenza in Medio Oriente e nel mondo”.
Schulz: “Gli israeliani perdono un padre” – La scomparsa di Peres ha lasciato “una grande tristezza” anche in Martin Schulz. “Oggi gli israeliani perdono un padre e una pietra miliare nella storia e nel panorama politico di Israele”, ha detto il presidente del Parlamento europeo. “Diciamo addio a un uomo di stato eccezionale e visionario: un vero fautore della sicurezza, della pace e della dignità”.
Protagonista dell’Accordo di Oslo del settembre 1993 per cui ricevette il premio Nobel per la pace insieme al primo ministro Rabin e al presidente Arafat, Peres sarà salutato venerdì con un funerale solenne alla presenza, tra gli altri, del presidente del Consiglio europeo Tusk, del presidente degli Stati Uniti Barack Obama e di papa Francesco.