Bruxelles – Un tema troppo divisivo in un’assemblea ben educata lo si evita. Il traballante partito laburista britannico, che ha appena rieletto alla guida Jeremy Corbin con una maggioranza non schiacciante, ha escluso il tema della Brexit tra gli otto che saranno discussi nella sua Conferenza annuale, apertasi ieri con l’elezione del leader e che continuerà fino al 28 con le discussioni tematiche.
I temi in discussione vengono scelti quattro dai sindacati e quattro tra i più votati dai militanti I primi quattro argomenti sono dunque: diritti dei lavoratori, strategia industriale, servizi pubblici ed energia. I militanti hanno scelto: scuola, casa, minori rifugiati e servizio sanitario. Certo, nei corridoi il tema Brexit sarà discusso, in parte riguarda alcune delle questioni all’ordine del giorno, ma evidentemente non è una priorità di per sé.
E’ però anche vero che il partito ha una posizione confusa, con un leader, Corbyn, piuttosto tiepido sostenitore del Remain, e molte aree del paese dove il Labour è il primo partito che hanno votato per la separazione del Continente. Troppo rischioso un confronto a tutto aperto dunque, anche perché, così come i tories e forse con più ragioni di loro, i laburisti non hanno delineato nessuna strategia né per il negoziato né per le relazioni che si vogliono salvare con l’Unione europea dopo la separazione.