Bruxelles – Le autorità britanniche devono “fare la loro parte nello sforzo umanitario che la Francia compie adesso e che continuerà a compiere domani” a Calais. A chiederlo è il presidente francese, François Hollande, in visita per la prima volta nel corso del suo mandato alla cosiddetta Giungla di Calais dove tra i settemila e i diecimila migranti si accalcano da mesi nella speranza di riuscire a trovare il modo di attraversare la Manica. “Non è perché il Regno Unito ha preso una decisione sovrana – ha continuato Hollande riferendosi al voto sulla Brexit – che è dispensato dai suoi obblighi in rapporto alla Francia”, sanciti anche dagli accordi di Touquet firmati nel 2003. Il Regno Unito sta spendendo decine di milioni di euro, ma per finanziare misure di sicurezza a protezione del porto e del tunnel sotto la Manica e in questi giorni ha iniziato la costruzione di un muro di quattro metri di altezza che circonda la superstrada che conduce al porto di Calais.
Nel corso della visita, Hollande è anche tornato a ribadire l’intenzione del governo francese di chiudere definitivamente la Giungla. “Dobbiamo smantellare completamente e definitivamente il campo”, ha detto, promettendo che il governo “andrà fino in fondo”. Lo smantellamento, secondo Hollande, “è per forza un’operazione eccezionale perché siamo in una situazione eccezionale”. Una soluzione “è vicina”, ha assicurato il presidente francese, secondo cui il Paese ha un “doppio dovere”: da una parte quello quello “dell’umanità” e dall’altro quello della “fermezza”. Cioè: “Quelli che hanno diritto all’asilo devono essere accolti. Quelli che non ne hanno diritto devono essere riaccompagnati”.