Bruxelles – Un traguardo ambizioso quello del segretario generale di Slow Food Internazionale: raccogliere un milione di firme in tutta Europa in difesa del suolo pubblico.
Alla conferenza “Fermare il consumo di suolo. Lancio della raccolta firme europea People 4 Soil“, tenutasi il 22 settembre al Terra madre salone del gusto di Torino, Di Croce ha affermato che il suolo europeo deve essere tutelato e l’Europa dovrebbe riconoscerlo come bene comune.
Così ha lanciato la nuova campagna di Slow Food: “Abbiamo a disposizione 12 mesi per raccogliere il numero richiesto di firme: un milione, in almeno sette paesi europei. Quindi tutta la rete di Slow Food che è presente in ognuno dei Paesi Ue sarà mobilitata per il prossimo anno su questa campagna. Se l’obiettivo sarà raggiunto entro il mese di settembre 2017, la Commissione europea dovrà intervenire per proteggere il suolo.”
Secondo Slow Food in Europa mancano norme coerenti per la protezione del suolo e le politiche comunitarie esistenti non sono sufficienti per garantirne un’adeguata salvaguardia.
L’associazione si appella dunque ai cittadini europei che saranno liberi di partecipare alla raccolta firme sia presso gli stand associativi di Slow Food a Terra madre salone del gusto (22 al 26 settembre a Torino), sia online in occasione degli eventi che si susseguiranno in tutta Europa da parte di “People 4 Soil”.
La questione del suolo pubblico non è nuova: già nel 2001 l’Unione europea, attraverso la Strategia per lo sviluppo sostenibile insieme al sesto programma comunitario di azione ambientale, si era posta come obiettivo quello di proteggere il suolo dall’erosione e dall’inquinamento. Nel 2002 la Commissione ha poi adottato la Comunicazione COM(2002) 179 “Verso una strategia tematica per la protezione del suolo”. Un anno dopo è stat sviluppata la Strategia tematica per la protezione del suolo (Sts – Soil Thematic Strategy) istituendo Gruppi tecnici di lavoro per le l’elaborazione di raccomandazioni sulle tematiche individuate.
Dopo otto anni, nel 2014, è stata bloccata da parte di una minoranza di Stati membri la proposta di Direttiva di quadro sul suolo che comprendeva l’istituzione di programmi nazionali di misure, l’istituzione di un inventario dei siti contaminati e di un meccanismo di finanziamento per bonifica dei siti “orfani” e la formulazione di una strategia nazionale di bonifica dei siti contaminati individuati, nonché l’istituzione di un quadro comune per la difesa del suolo e molto altro.
Bisogna dunque, secondo Di Croce, mobilitarsi affinché l’Ue continui ad essere sensibile al tema e a provvedere un’adeguata protezione del suolo che a causa dell’erosione, della salinizzazione, del dissesto idrogeologico e della contaminazione da inquinanti sta perdendo fertilità.
Gli impatti sulla salute umana e sulla sicurezza alimentare non sono pochi. Bisogna tutelare la biodiversità e il clima non solo per la nostra salute ma anche per salvare la nostra economia.