Bruxelles – Senza l’interpretazione flessibile del Patto di Stabilità voluta dall’esecutivo guidato da Jean-Claude Juncker “l’Italia quest’anno avrebbe 19 miliardi in meno da spendere”. Lo ha rivendicato lo stesso presidente della Commissione europea parlando alla sessione plenaria del Comitato economico e sociale (Cese). “L’Italia è il solo Paese Ue a beneficiare della clausola sugli investimenti che abbiamo introdotto”, ha ricordato Juncker, “e chiede altra flessibilità”.
“Si dice spesso che ho trasformato il Patto di stabilità in Patto di flessibilità ma non è vero”, ha ribadito Juncker, precisando: “In effetti un po’ è vero”, nel senso che “abbiamo aggiunto una interpretazione del patto, una dimensione di flessibilità che fa in modo che questo respiri al ritmo dell’evoluzione delle situazioni macroeconomiche e congiunturali dell’Europa”. Il Patto “funziona e non è stupido”, e non sta portando a un ulteriore allargamento dei deficit dei Paesi membri, al contrario “le cifre sono li per provare che il patto funziona, nella misura che nel 2009 la media dei deficit della zona euro era del 6,3% e oggi siamo all’1,9%”. Insomma, ha concluso Juncker, “è evidente che il consolidamento delle finanze pubbliche procede”.